Parmigiano reggiano, nuovo contratto per i 600 addetti dei caseifici cooperativi
Sono quasi 600 i modenesi interessati dal nuovo contratto integrativo di lavoro per gli addetti dei caseifici cooperativi che producono Parmigiano Reggiano
Il rinnovo contrattuale, valido fino al 31 dicembre 2026, è stato firmato nei giorni scorsi da Confcooperative Fedagripesca Emilia-Romagna e Legacoop Agroalimentare Nord Italia per la parte datoriale, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil per le organizzazioni sindacali.
«Questo accordo evidenzia ancora una volta la qualità delle relazioni sindacali nel comparto – sottolineano Confcooperative e Legacoop –
Le cooperative confermano di essere un pilastro del comprensorio Parmigiano Reggiano contribuendo a elevare il valore di una delle dop più riconosciute al mondo.
Allo stesso tempo rappresentano un virtuoso esempio di sostenibilità economica, sociale e ambientale. Basti pensare al ruolo centrale dei caseifici cooperativi nella produzione del Parmigiano Reggiano di montagna, una delle poche attività economiche capaci di contrastare lo spopolamento dell’Appennino».
In provincia di Modena sono 36 i caseifici cooperativi che producono Parmigiano Reggiano.
L’accordo sottoscritto nei giorni scorsi integra il contratto collettivo nazionale di lavoro che, firmato a maggio, prevede un incremento salariale medio mensile di 280 euro lordi. Riconoscendo le specificità del comparto produttivo del Parmigiano Reggiano, l’accordo integrativo interviene gradualmente negli anni di vigenza aumentando fino al 5% i premi collegati al risultato qualitativo del formaggio prodotto.
È anche previsto un correttivo al premio, in diminuzione o in aumento, in relazione al prezzo di vendita del formaggio e, quindi, alla remunerazione dei soci.
Elemento quest’ultimo che le delegazioni datoriali hanno sostenuto con determinazione in relazione ai maggiori costi di produzione del latte in stalla a carico degli allevatori conferenti ai caseifici cooperativi.
Rispetto ai rinnovi precedenti, il nuovo integrativo si caratterizza per il superamento dei generi in natura corrisposti ai dipendenti, sostituiti dall’introduzione dei buoni pasto giornalieri. Inoltre, a sottolineare la comune attenzione nel valorizzare la dop, sono state condivise alcune misure atte a incrementare la sicurezza e tutela del personale, compresa la messa a disposizione di indumenti da lavoro, riconoscendo ai lavoratori un’indennità giornaliera per il lavaggio nel caso il caseificio non vi provveda direttamente.
Nel chiudere l’accordo, le parti hanno condiviso che entro il primo trimestre 2025 dovrà essere costituita una commissione sulle Casse Casari, strumento per garantire ai lavoratori prestazioni integrative al contratto in modo mutualistico.
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