La presidente Aimag Paola Ruggiero: “Aimag resta qui, e con Hera sarà più forte”
"Aimag resta qui, e con Hera sarà più forte". Così, Paola Ruggiero, la presidente della multiutility della Bassa che sta affrontando un passaggio fondamentale della sua storia, fissa con decisione l'ingresso in Aimag come socio di maggioranza nella governance di un'azienda quotata in Borsa, Hera.
Un'operazione che lascia molte perplessità, sia perché si tratta di una diretta concorrente su diversi mercati, sia perché si rischia di spirito pubblico: le azioni dei Comuni dal 65% scendono al 51% cedendo il resto delle quote a Hera la quale, con le Fondazioni di Mirandola e Carpi (che sono soggetti privati), arriva al 49% Se solo uno o due Comuni uscissero vendendo ad Hera, questa diventerebbe maggioritaria nelle azioni.
Inoltre, nel nuovo piano di sviluppo è prevista la nomina di un Amministratore delegato da parte di Hera con le competenze dirette esclusive sul piano industriale, così nel CdA di fatto Hera avrebbe già la maggioranza con la presenza dell’Amministratore delegato.
Su cosa cambierà per le bollette della spazzatura, del gas e dell'acqua dei cittadini della Bassa, che oggi pagano tariffe più basse di quelle dei vicini gestiti da Hera, Ruggiero non si sbilancia - è troppo presto per farlo, dice - ma invitata dall'Ucman con la sua dirigenza, martedì pomeriggio a Medolla, a presentare il progetto di rafforzamento della partnership industriale con il gruppo Hera, si concede alle domande dei giornalisti.
Anzitutto l'iter di questa importante riforma, che è stata deliberata il 22 gennaio scorso dal consiglio di amministrazione e da allora è stata posta all'attenzione dei 21 Comuni soci che dovranno valutarne la fattibilità, l'interesse, le ricadute e dopo esprimersi nei rispettivi Consigli comunali ed approvarla. Per capirne di più Mirandola e Carpi hanno avviato una doppia consulenza con esperti sul tema.
"La discussione e il confronto sono fondamentali in queste situazioni", spiega la presidente Aimag, "Noi siamo al servizio dei Comuni quindi se i comuni soci ci chiedono spiegazioni siamo per il confronto e alla discussione, per chiarire dubbi". Non solo i Comuni hanno dubbi, ci sono anche le associazioni economiche che hanno chiesto di conoscere quali sono le ricadute reali degli investimenti sul territorio, 250 milioni di euro per tutto il circuito Hera. "C'è una mole di investimenti importanti - illustra Ruggiero - sono certa che la ricaduta sul territorio non può essere che positiva, l'investimento per sua natura ha ricadute sul territorio e sulle aziende che sul territorio lavorano".
La questione dividendi per i Comuni: "Nel progetto di rafforzamento è ben spiegata sia la distribuzione dei dividendi di cui tanto si è parlato sui giornali, sia la loro stabilizzazione. Quando arriveranno? Lo deciderà l'assemblea dei soci quando si approverà il bilancio 2024. Decideranno i Comuni se voler distribuire i dividendi, perché i soci sono gli attori protagonisti nella distribuzione dei dividendi". Si parla di 5 milioni all'anno da dividere tra i 21 Comuni in proporzione alla percentuale di azione (vedi in fondo all'articolo), "fino al 2028, poi possono essere anche di più", illustra la presidente.
Osservano i giornalisti che normalmente non succede che in una società col 51% qualcuno debba cedere la maggioranza nel CDA reale alla minoranza, come di fatto accadrà in Aimag: "Noi abbiamo fatto una proposta di governance che prevede un governo industriale da parte del socio Hera. Il mio è un parere assolutamente personale: non credo sia un problema cedere il governo industriale con i meccanismi di compensazione che sono stati previsti dall'accordo, come il Comitato del territorio per le scelte strategiche. E credo che il governo industriale dato dal socio privato possa portare a grandi sinergie e pochi sfridi. Credo molto nelle logiche di sinergia industriale che portano un accrescimento e mai a una divisione, mai a muoversi uno contro l'altro". Il riferimento della Ruggiero è alla rottura del patto di sindacato e alle tensioni tra Comuni che ci sono stati un anno fa proprio sull'ipotesi dell'aumento di peso di Hera.
Ma al di là di tutto, chiude la presidente, "Aimag resta qui, e con Hera sarà più forte. Aimag è un'eccellenza e credo che dobbiamo avere grandissimo rispetto di tutte le maestranze che ci lavorano - più di 650 persone - perché sono uno dei valori più importanti di questa azienda. Io penso che aver salvaguardato, anzi, aver messo in campo una crescita, soprattutto per coloro che lavora in Aimag sia una delle cose che più di tutte dovrebbero entusiasmare rispetto a questo progetto".
La video intervista alla presidente di Aimag Paola Ruggiero
I Comuni soci di Aimag sono:
Bastiglia (1,00%), Bomporto (2,21%), Borgofranco (0,51%), Campogalliano (3,69%), Camposanto (1,09%), Carpi (20,47%), Cavezzo (2,61%), Concordia (2,91%), Medolla (2,33%), Mirandola (7,39%), Moglia (1,31%), Novi (3,54%), Poggio Rusco (1,05%), Quistello (1,25%), Borgo Mantovano (1,02%), San Felice sul Panaro (4,28%), San Giacomo Segnate (0,63%), San Giovanni Dosso (0,45%), San Possidonio (1,38%), San Prospero sulla Secchia (1,62%), Soliera (4,25%).
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