Peste suina africana, il punto della situazione in un incontro nella sede della Provincia di Modena
MODENA - Si è tenuto oggi, venerdì 21 marzo, nella sede dalla Provincia di Modena, l’incontro di confronto sulla peste suina africana con la presenza del Commissario Straordinario Giovanni Filippini e dell’Assessore regionale Alessio Mammi, del Servizio veterinario regionale e locale e tutti i soggetti istituzionali e privati coinvolti dall’emergenza (tra cui Ente Parchi Emilia centrale, consorzi e associazioni di settore, atc e membri del got). In particolare è stato evidenziato che in Emilia-Romagna, a partire dal marzo 2024, non si registrano nuove aree contaminate e anzi alcuni Comuni della Provincia di Parma, (circa una metà del Comune di Parma, oltre a San Secondo Parmense , Traversetolo e Montechiarugolo), sono passati da Zona di restrizione I a Zona libera. La Regione ha messo in campo una serie di misure per la riduzione della presenza di cinghiali, tra cui il Piano di controllo Regionale che consente la massima flessibilità di intervento e attuabile con continuità durante tutto l’arco dell’anno, senza limitazioni di orario, senza limite numerico di capi, sull’intero territorio regionale. E’ stato confermato anche per il 2025 lo stanziamento di risorse alle Province per complessivi 1.1 milioni di euro per l’attuazione dei piani di Controllo (riconoscimento di contributo a capo) ed è stata ampliata la possibilità di caccia in selezione a tutto il tempo dell’anno.
Per il presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia «l’incontro di oggi con la presenza del Commissario straordinario e dell’Assessore Mammi testimonia la grande attenzione che le istituzioni regionali e locali hanno verso questa emergenza. Il nostro territorio non è coinvolto direttamente da casi di peste suina e proprio per questo dobbiamo proseguire con tutte le azioni di prevenzione e contrasto alla diffusione del virus, così da preservare il nostro sistema produttivo e sociale. Ringrazio l’Assessore e il Commissario per questo importante momento di confronto, fondamentale per rafforzare le sinergie tra istituzioni e dare piena efficacia alle misure di contenimento e riduzione del rischio epidemiologico».
Anche l’assessore regionale Alessio Mammi è intervenuto sottolineando che «questi incontri sui territori ci permettono di condividere la strategia attuata dalla Regione in questi mesi che, in collaborazione con la struttura commissariale e gli enti locali, sta procedendo celermente. Fin dal primo ritrovamento di un caso positivo in Italia a gennaio 2022 nel comune di Ovada in Piemonte, abbiamo messo in atto tutto quanto possibile per ridurre la circolazione del virus e mettere in sicurezza gli allevamenti. Per questo crediamo che rappresenti un ottimo risultato la notizia che nel Parmense siano state ridotte le zone di restrizione, segnale che le azioni messe in atto dalla Regione stanno ottenendo dei risultati importanti».
Da mesi è in corso una campagna di formazione e informazione che coinvolge gli allevamenti di suini della provincia, oltre a verifiche e riunioni con le Associazioni di Categoria del mondo agricolo e produttivo con il supporto del Servizio veterinario regionale, per un aggiornamento costante sulla base della situazione epidemiologica, attraverso corsi con gli Atc e la polizia provinciale per la formazione di cacciatori e altre figure del mondo venatorio che
rientrano nell’elenco nazionale dei bioregolatori, mentre con il Cai si è lavorato per sensibilizzare gli escursionisti, distribuendo locandine informative nei punti di accesso ai sentieri e percorsi naturalistici, in modo tale da darne la massima visibilità. Su richiesta del Presidente della Provincia è stato organizzato un incontro con tutti i Sindaci per sensibilizzare gli stessi e la popolazione sulle conseguenze che potrebbero derivare nel caso in cui il territorio della nostra provincia dovesse entrare in zona di restrizione.
La Regione Emilia-Romagna ha istituto il numero telefonico 051 6092124 per segnalare ai servizi veterinari dell’Ausl un cinghiale morto o i resti del cinghiale stesso (la sua carcassa, oppure le ossa) chiamando il numero telefonico. Il materiale cartaceo della campagna informativa è disponibile nelle sedi dei servizi veterinari, nelle sezioni provinciali dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale Lombardia e Emilia-Romagna e sarà collocato anche nei centri visita di parchi e aree protette. Per maggiori informazioni, consultare il sito regionale: https://salute.regione.emilia-romagna.it/pestesuinaafricana/
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