Calcio. Addio al San Felice, si fonde col Medolla: un nuovo capitolo nel calcio locale tra tradizione e rinascita
L’operazione, che ha suscitato emozioni contrastanti tra tifosi, ex calciatori e appassionati, segna la fine di un’epoca per il San Felice, storico club nato come Pro Patria e che nel corso degli anni ha regalato momenti indimenticabili, tra cui la storica vittoria nello spareggio del 17 giugno 1976 contro la Mirandolese, valida per la promozione in IV serie. Quel giorno, allo stadio Braglia di Modena, oltre 15.000 spettatori assistettero a un evento che ancora oggi viene ricordato come uno dei picchi della piccola grande storia del club. Sono anni di gloria anche quelli della Serie D, quando il San Felice si confrontava con il massimo livello regionale e nazionale, tra trasferte impegnative in città come Osimo, Macerata e Civitanova Marche, e momenti di orgoglio come le vittorie contro rivali storici.
Tuttavia, il panorama attuale e le problematiche economiche hanno portato alla decisione di fondere le due realtà, un’operazione che, secondo molti, rappresenta un passo necessario per garantire un futuro sostenibile e competitivo alle società coinvolte. La nuova formazione, che utilizzerà la matricola del Medolla, punterà a rilanciare le ambizioni sportive in Promozione, con obiettivi precisi: raggiungere le zone playoff e sviluppare un settore giovanile di livello regionale, in linea con le dichiarazioni del presidente del Medolla Giovanni Levati. La squadra, per il primo anno, giocherà metà delle partite casalinghe a Medolla e metà a San Felice, un segnale di volontà di integrazione tra le comunità e di rispetto per la storia di entrambe le società.
Dal punto di vista organizzativo, la fusione vede il mantenimento di alcuni dei principali dirigenti e figure chiave: da un lato, il presidente onorario di San Felice, Dario Tassi, e Agostino Reggiani nella dirigenza dall’altro, il vice presidente Matteo Ruffoni, il direttore generale Lorenzo Bordini e il direttore sportivo il sanfeliciano Alberto Borra provenienti dal Medolla. Il nuovo direttore tecnico sarà Simone Lodi. Le maglie della squadra manterranno i loghi di entrambe le società per almeno il primo anno.
Le reazioni all’annuncio sono state miste: alcuni tifosi e addetti ai lavori esprimono rammarico per la perdita di un patrimonio storico e territoriale, mentre altri intravedono nelle sinergie e nelle nuove opportunità il modo migliore per rilanciare un calcio di quartiere spesso ostacolato da problemi finanziari e organizzativi. La fusione rappresenta, quindi, un nuovo capitolo, con speranze di rinascita e di una competitività che possa restituire entusiasmo alle comunità coinvolte.
In definitiva, tra nostalgia e speranza, il mondo del calcio locale si prepara ad affrontare un futuro incerto ma carico di potenzialità, con la fusione San Felice-Medolla come simbolo di un’epoca che si chiude e di una rinascita possibile.
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