Aemilia, in appello chieste condanne più severe per i Bianchini. Anche per il caso amianto
SAN FELICE SUL PANARO – Confermare le condanne di primo grado e aggiungere una pena per l’amianto nascosto nei cantieri della ricostruzione post sisma.
È quanto chiede la Procura per l’imprenditore edile di San Felice sul Panaro Augusto Bianchini, per sua moglie Bruna Braga e per il figlio Alessandro.
Se fosse accolta la tesi della Procura in Appello, la condanna per Augusto Bianchini passerebbe dagli attuali 9 anni e 10 mesi a 13 anni, per la Braga da 4 anni a 7 anni e per Alessandro Bianchini passerebbe da 3 anni a 5 anni di carcere.
Per un altro imputato, Francesco Pio Passiatore, assolto in primo grado, é stata invece chiesta una condanna a sei anni.
La Procura, rappresentata dalla pm Lucia Musti, ha aperto così, martedì, la prima udienza del processo di appello sulle infiltrazioni mafiose nella ricostruzione post sisma. Mercoledi la parola alla difesa che contesta in toto l’impianto accusatorio sugli affari sporchi della famiglia Bianchini.
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