Banda Ultra Larga, Novi e Concordia tra i comuni “dimenticati”: la denuncia di CNA Modena
“Oggi la distribuzione dei servizi di trasmissione dati è importante almeno quanto l’erogazione dell’energia elettrica, e da questo punto di vista, mentre il mondo si muove in automobile, noi viaggiamo in bicicletta – osserva Alberto Papotti, segretario dell’Associazione modenese – Una situazione le cui conseguenze sono prepotentemente emerse in occasione del lockdown, con le imprese delle zone più disagiate, già penalizzate dalla logistica, spesso impossibilitate a lavorare anche con la rete”.Senza contare il fatto che, secondo Cna Modena, anche laddove arrivasse la banda ultralarga, esisterebbe per sempre il problema dell’ultimo miglio, ovvero il collegamento tra la stazione di erogazione del servizio (le cabine-armadio) e l’impresa/abitazione, che non garantisce le adeguate prestazioni. Del resto, spesso l’utente si interroga sulla distanza del proprio sito dalla cabina: anche sotto questo aspetto una operazione trasparenza non guasterebbe.
Tutto ciò per le imprese significa il ricorso e l’adozione di soluzioni e allacciamenti molto costosi, con investimenti per decine di migliaia di euro.
La situazione ideale, secondo CNA, sarebbe quella che caratterizza la distribuzione dell’elettricità: vale a dire un solo proprietario della rete distributiva al quale i gestori pagano il noleggio per portare i servizi (traffico dati e contenuti) agli utenti. Ora, invece, ci troviamo alle prese con un mercato privato che si concentra sui grandi centri, mentre il settore pubblico è in ritardo nell’erogazione di questi servizi nelle località meno redditizie.
“È necessario – continua Papotti – che la Regione assuma una posizione forte di fronte a un problema che sta penalizzando in modo grave le comunità più piccole e lontane dai grandi centri. Perché non c’è incentivo che possa ostacolare il progressivo abbandono di centri minori”.
Un abbandono che non riguarda solo le attività economiche, come ha evidenziato la recente ricerca di CNA diffusa nei giorni scorsi sulla chiusura delle attività nei diversi comuni, ma le intere comunità, alle prese con problemi quotidiani.
Per fare un esempio, l'Associazione modenese segnala il problema degli uffici postali, che svolgono un’attività del tutto insufficiente e che rappresentano una situazione davvero scandalosa. Soprattutto se si pensa che chi gestisce questo servizio lavora, di fatto, in un regime di monopolio.
“Se non si affrontano queste problematiche – conclude il segretario provinciale di CNA – non ci si stupisca poi di vedere abbandonati paesi i cui abitanti non hanno gli stessi diritti di quelli che abitano località più grandi”.
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