E’ di Soliera la coppia individuata durante l’operazione “Perseverance”
SOLIERA- Emergono ulteriori dettagli sulla coppia incensurata attenzionata durante le operazioni investigative di Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri nell’ambito dell’operazione “Perseverance“. La maxi operazione scattata all’alba ha portato dietro le sbarre Salvatore Muto, di 35 anni, fratello di Luigi, classe 1975, e Antonio, classe 1978, entrambi detenuti poiché condannati nel processo Aemilia
Alberto Alboresi e Genoveffa Colucciello: questi i nomi dei due coniugi di Soliera che, secondo gli investigatori, avrebbero affidato incarichi illeciti alla consorteria di ‘ndrangheta emiliana.
Secondo gli inquirenti il motivo che avrebbe spinto la coppia ad agire, sarebbe stato il patrimonio di quattro anziani fratelli. L’appropriazione sarebbe però stata ostacolata da una parente che li accudiva.
La coppia si sarebbe quindi rivolta a Domenico Cordua, membro attivo dell’associazione mafiosa che, a sua volta avrebbe chiesto a un altro componente della cosca, Giuseppe Friyo e a un terzo uomo (da quanto emerso di origini albanesi) di aggredire la vittima, residente a Bomporto, dietro a un compenso di 5mila euro.
Stando alle ipotesi dell’accusa, le proposte che i due solieresi avrebbero fatto per “risolvere la faccenda” sembrerebbero una più feroce dell’altra: dal picchiare la donna abbastanza da mandarla all’ospedale al gettarle dell’acido sul viso.
“Dev’essere sfregiata?“- chiederebbe uno degli esecutori. “Bravo, solo la faccia però. Le butti l’acido addosso e te ne vai”– è questa la risposta.
Per i quattro fratelli novantenni, invece, secondo gli investigatori la coppia avrebbe pensato addirittura a un omicidio plurimo: “Gli bruciamo la casa..li spaiamo tutti– avrebbero detto- ma prima ci facciamo fare il testamento“.
I due coniugi si occupavano da tempo delle questioni finanziarie dei quattro anziani, frequentando abitualmente il loro appartamento. Secondo gli investigatori la Colucciello, consulente commerciale per diverse banche e vice direttrice della filiale di una banca a San Pietro in Elda (tutte le banche sono estranee ai fatti), si sarebbe appropriata di una corposa somma di denaro facendosi consegnare in un’occasione 50mila euro.
I due solieresi sono finiti in manette: la Procura bolognese ha infatti richiesto la custodia cautelare in carcere.
Le immagini delle perquisizioni dei Carabinieri durante l’operazione Perseverance
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