Da Carpi il sindaco Bellelli a Greco di Mirandola: “Il 25 aprile non è una festa di parte”
Ancora polemiche per quel che è accaduto domenica 25 aprile a Mirandola, quando il sindaco leghista Alberto Greco ha lasciato la piazza mentre i cittadini cantavano “Bella ciao”, storica canzone della Resistenza che non era quest’anno in programma nel corso della deposizione degli allori in piazza in memoria dei caduti. Una decisione che il sindaco ha spiegato come arrivata perché la cerimonia ufficiale era ormai finita, e la canzone era stata intonata da una quindicina di persone del pubblico, con fazzoletto rosso e mascherina, non invitate ufficialmente perché la cerimonia doveva sottostare alle rigide prescrizioni no Covid.
Ma la mancata proposta di “Bella ciao” nella celebrazione organizzata dal Comune di Mirandola e il sindaco che si è tolto la fascia tricolore ed è andato via mentre i cittadini la cantavano è stato visto come uno sfregio dall'Anpi, un'offesa dal Pd e ora anche il sindaco di Carpi Alberto Bellelli dice la sua, con una lettera aperta all'omologo mirandolese:
Scrive il primo cittadino carpigiano:
Caro collega,
le scrivo per per esprimere il mio stupore a leggere quest’oggi la notizia che durante le celebrazioni della Festa della Liberazione, al canto di “Bella Ciao” si sia tolto la fascia ed abbia abbandonato la manifestazione. Sconcertato per due ragioni. La prima è molto semplice: Lei come il sottoscritto, è stato eletto e non “nominato”dal Governo come accadeva con i Podestà. Questo è stato possibile grazie al sacrificio di donne e uomini che hanno pagato con la vita la loro lotta per la libertà del Paese. Un tributo di sangue che è testimoniato dalla moltitudine di cippi sparsi sul nostro territorio, anche nel Comune che Lei amministra. In secondo luogo il mio disagio è dovuto al fatto che lei se ne sia andato durante il canto spontaneo della Piazza, quella “Bella Ciao”, che riassume in modo semplice i valori ed i sacrifici che i partigiani fecero. Una canzone riconosciuta come inno della Resistenza, e che non a caso è stata suonata durante le celebrazioni ufficiali alla presenza delle più alte cariche dello Stato.
Mi auguro per questo motivo che chiarisca il suo atto al più presto, in modo tale da riportare serenità ad una Comunità ferita dal quel gesto, oltre ad onorare la fascia che io e lei indossiamo. Il 25 Aprile è la festa di tutti gli Italiani e delle Istituzioni Democratiche.
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