Sanzioni Ue alla Russia: cosa succederà all’Italia?
Arrivano le sanzioni Ue contro la Russia. La decisione è stata annunciata lunedì 21 febbraio: ancor prima dell'ingresso delle truppe russe nel Donbass, in Ucraina.
"Misure calibrate" le ha definite la presidentessa della Commissione europea Ursula von der Leyen, nei confronti di «individui» e aziende coinvolte nelle azioni militari nelle repubbliche autoproclamate. Le sanzioni interessano anche le banche che sostengono economicamente gli apparati militari russi, e che hanno "contribuito a destabilizzare l’Ucraina".
La crisi innescata dallo "zar" russo è arrivata a un punto di non ritorno. Dopo le sanzioni Ue cosa sucederà al mercato italiano?
Come terza economia dell'Unione europea in termini di fatturati verso la Russia, l'Italia avrebbe molto da perdere se la situazione precipitasse ulteriormente. Nel 2020 l'Italia ha venduto alla Russia macchinari industriali (tra cui reattori nucleari), apparecchi elettrici o elettronici, moda e farmaci: 10 miliardi di dollari in beni e servizi, secondo i dati di Trading economics.
L'Italia è il settimo fornitore della Russia a livello globale- con una quota di mercato del 4,1% nel periodo gennaio/novembre 2021- e Mosca rappresenta la 14esima destinazione al mondo per le merci italiane e lo scambio commerciale. Le sanzioni Ue potrebbero, in parte, bloccare gran parte degli scambi.
Sul fronte energetico il gas è indubbiamente l'asso nella manica di Putin: l'Italia importa dalla Russia circa il 40% del proprio gas naturale. Indispensabile per l'energia elettrica e i riscaldamento.
L'Ispi ha pubblicato una mappa che riassume i paesi maggiormente esposti a una crisi del gas dalla Russia: tra i grandi paesi europei l'Italia è di gran lunga il più "dipendente" da Mosca.
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