Sanità, liste d’attesa. Castaldini (FI): “Altro che ottimi risultati. 10 mesi per una visita allergologica pediatrica”
LEGGI ANCHE"Dopo proclami continui sul recupero delle prestazioni, la situazione è ancora critica. Non lo dice la Regione, che tenendo le prenotazioni chiuse, non registra purtroppo le tante telefonate andate a vuoto. Lo dicono i cittadini che si trovano costretti a partecipare a una lotteria per prenotare diverse visite ed esami, con liste che aprono all’improvviso e si riempiono dopo poche ore.
Questa volta, dopo varie segnalazioni, ho voluto porre l’attenzione sul problema dell’allergologia pediatrica. Cittadini che hanno figli con problemi di allergie, anche gravi che hanno portato a diversi shock anafilattici, non riescono a prenotare una qualsiasi visita allergologica in regione.
Questo avviene sia per le prime visite, sia per i follow up e sia per chi deve prenotare le challenge di desensibilizzazione in day service. C’è gente che attende da quasi 2 anni una visita di controllo nel centro dove il bambino è seguito e nel frattempo deve far seguire ai figli diete particolari, deve stare attenta a dove fare le vacanze e a che cosa i figli toccano. Il caso di uno shock anafilattico è praticamente l’unico modo di garantirsi una visita allergologica, in emergenza, passando dal pronto soccorso.
A Bologna è presente un centro all’avanguardia, di terzo livello, che non riesce a sostenere le richieste che arrivano da tante famiglie, non per colpa dei pochi medici presenti. Allora vanno benissimo risorse per far rientrare in regione i migliori talenti, ma altrettanta attenzione va posta nel rendere fattibile al meglio il lavoro di tante eccellenze che già sono presenti nei nostri ospedali.
L’assessore Donini ha snocciolato numeri di prestazioni erogate in un anno: numeri che, purtroppo, invece di tranquillizzarmi aumentano la preoccupazione.
Secondo Donini nei primi 6 mesi del 2022 il totale delle prestazioni erogate nell’azienda ospedaliera di Bologna è pari a 1.275. L’Istat ci dice che l’allergia grave è la quarta patologia cronica in Italia, che colpisce nella fascia di età 0-13 il 7,4% dei bambini.
Nella sola provincia di Bologna quindi i soggetti da prendere in carico supererebbero gli 8.500 casi e altri casi arrivano senz’altro dal resto della Regione.
A seguito della mia interrogazione le liste sono state riaperte, ma telefonando oggi il primo posto disponibile è il 28 luglio 2023: tra 10 mesi.
Ribadisco che il modello sanitario dell’Emilia-Romagna ha bisogno di essere rivisto e auspico che anche la politica sappia leggere i segni della realtà: finalmente sono i cittadini a chiedere un cambiamento".
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