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16 Febbraio 2025
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Nuovo canzoniere partigiano e Coro delle mondine di Novi in concerto a Carpi

Giovedì 1 dicembre alle ore 21.00 presso l'Auditorium San Rocco di Carpi con ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti, un grande evento della rassegna Memoria Breve: Nuovo Canzoniere Partigiano e Coro delle Mondine di Novi in concerto. Introdurrà la serata Claudio Silingardi Vicepresidente dell'istituto storico di Modena.   "Perchè continuare a cantare?" Il canto come veicolo di memoria e coesione sociale. Il vicepresidente dell'istituto Storico di Modena aprirà la serata che vedrà avvicendarsi due gruppi molto diversi tra loro ma uniti dallo stesso obiettivo: trasmettere memoria, tenere vivi gli ideali e raccontare la storia di chi ha lottato per il futuro attraverso il canto e la musica. Da una parte il Coro delle Mondine di Novi di Modena che con un approccio molto tradizionale cerca, con impegno e tenacia, di mantenere vivo, attraverso il canto, il senso di un mestiere che oggi non esiste più, ma che ha rappresentato una categoria di lavoratrici ormai ritenute simbolo di evoluzione e rivoluzione, icone di un femminismo precursore del grande fenomeno storico, testimoni e protagoniste di lotte politiche e sindacali. Le mondariso sono state un concentrato di energia e carica allo stato puro, una forza della natura, donne che partivano per la risaia per aiutare le famiglie ad andare avanti. Lavoratrici instancabili, migranti coraggiose per un’epoca che vedeva le donne prevalentemente chiuse in casa, donne la cui mente si aprì nell’incontro e nel confronto con donne di altre regioni, di altri dialetti, ma dalla stessa radice. Il senso di comunità, di squadra, di solidarietà sono la vera forza, la vera bellezza della mondina, e la mondina è bella perché ispira libertà, perché fa sognare, perché incita e incoraggia, perché la mondina non ha paura. Scrivono di loro stesse: “è proprio l'andare di madre in figlia che ci incoraggia a continuare il nostro percorso musicale e attraverso la musica raccontare ai giovani le nostre e le loro radici, conservare quella cultura popolare da cui tutto trae ispirazione ed origine. Molti giovani avvertono tutto questo e ci seguono, ci definiscono rock e non è poco per donne che nulla hanno da insegnare, ma solo storie da raccontare, così come abbiamo imparato dalle nostre vere mondine, umilmente, semplicemente, in fila, una di fianco all'altra, come in risaia, con i piedi nell’acqua.” Raccontare la storia attraverso i concerti, lasciare alle sole canzoni popolari il compito di tramandare una tradizione, una cultura che nel tempo rischiava di perdersi, diede alle mondine un senso di incompletezza. Scaturì in ognuna l’esigenza di rinnovare lo stile del racconto, di andare in profondità, di mettere a nudo le esperienze, sperimentare nuovi modelli di comunicazione e cercare un linguaggio più vicino ai giovani. “Racconti di Risaia” sono testi che si accompagnano al canto, diversi momenti di narrazione che sono diventati un vero e proprio “spettacolo teatrale” di cui daranno un assaggio durante la serata. A seguire il Nuovo Canzoniere Partigiano, capitanato alla voce e chitarra dal cantautore Silva Cantele alias Phill Reynolds, nome molto conosciuto al grande pubblico. Questo progetto nasce da un lavoro di ricerca e attualizzazione dei canti della Resistenza italiana. Canti di lotta su nuovi percorsi sonori, che ricordano a tutti dopo più di 70 anni, uno dei momenti più importanti della storia del popolo italiano. Canzoni che vogliono parlare ai giovani d'oggi e idealmente avvicinarli ai coetanei di allora per salvaguardare e trasmettere i pensieri di giustizia e libertà come germogli di condivisione sociale e impegno civile.   Il Coro delle Mondine di Novi di Modena costituito nel 1972 da “vere mondariso”, da figlie e nipoti di mondine e da donne che amano le tradizioni popolari, si impegna affinché questa storia non vada perduta e, pur non conoscendo la musica, si affida all'orecchio e le voci ottengono una coralità che commuove e coinvolge, consapevoli che i valori e gli ideali che un tempo hanno consentito la conquista di diritti umani inalienabili, sono il vero patrimonio da trasmettere alle giovani generazioni. Il loro percorso è stato notevole: dalle partecipazioni a festival in Italia e all'estero, alle collaborazioni con gruppi musicali che propongono una lettura moderna della canzone popolare, agli scambi con musicisti di altre regioni italiane che hanno consentito l’arricchimento del repertorio. Hanno collaborato a spettacoli teatrali con attori e scrittori tra cui Ivana Monti, Paolo Nori e Carlo Lucarelli. Dal Musicultura Festival di Macerata a Terra Madre 2006 - di Torino, dal Festival of Colors di Detroit al Celtic Connections “Voci Dal mondo” in Scozia, dalla “Notte della Taranta” in Puglia, ospiti di Goran Bregovic a un tour negli Stati Uniti e Canada e ancora Francia,  Lussemburgo, Slovenia, Bulgaria, Cecoslovacchia, Ungheria, Crimea e Argentina. Sono le protagoniste del film “Di madre in figlia”, per la regia di Andrea Zambelli e produzione Davide Ferrario, trasmesso dalla RAI. Nel 2021 presentano l'ultimo cd, con la collaborazione di diversi amici artisti tra cui il jazzista di fama internazionale Paolo Fresu. Il Coro delle Mondine di Novi di Modena ha avuto per quasi trent'anni come Fondatore e Direttore il Maestro Torino Gilioli, sostituito per venti anni da Maria Giulia Contri e, dal 2022, è Giulia Berni, la più giovane tra le mondine presenti nel coro, la Direttrice artistica.   Il Nuovo Canzoniere Partigiano sono: Silva Martino Cantele, conosciuto per il progetto solista Phill Reynolds: voce, chitarra Andrea Alberto Grigolato: chitarra, cori Francesco Cattelan: percussioni, cori Alberto Brunello: sintetizzatore, cori Alberto Zordan: basso Maurizio Baggio: batteria   Gli eventi si inseriscono all’interno della rassegna Memoria Breve. Pratiche che non si insegnano ma si esercitano, che si svolgerà in diversi luoghi della città di Carpi (Mo) da ottobre a dicembre, per domandarsi come trasmettere oggi la memoria del passato e come costruire la memoria dell’oggi per le generazioni future. Memoria e storia si intrecciano con la pratica artistica, storie e vite attraverso la complessità del secolo breve come punto di partenza per riflettere sull’oggi. Senza lo studio e il ricordo del passato non si può capire il presente, né costruire il futuro. Questo progetto vuole accendere un focus sull’insegnamento, la condivisione della storia e della memoria anche attraverso la pratica artistica: trasmetterne l’urgenza, il valore e smuovere una riflessione sull'importanza della memoria storica collettiva come pratica di cittadinanza attiva. Come scriveva Primo Levi: «se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare. Le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre. La memoria è come il mare: può restituire brandelli di rottami a distanza di anni».   Un progetto di Associazione Culturale AppenAppena - Aps Con il contributo di Regione Emilia Romagna e il patrocinio del Comune di Carpi. In collaborazione con: Istituto storico di Modena, Libreria La Fenice, Anpi Carpi, Circolo Arci Menotti.     PROSSIMO APPUNTAMENTO:
  • Sabato 3 dicembre incontro con Elvira Mujcic scrittrice e traduttrice. Sabato 3 dicembre ore 18.45 presso la Libreria La Fenice incontro con Elvira Mujcic scrittrice e traduttrice con la presentazione di “Dieci prugne ai fascisti”(Elliot Edizioni, 2016). La scrittrice incontrerà le classi quarte e quinte degli istituti superiori di Carpi durante la mattinata presso l’Auditorium San Rocco, per la presentazione del libro “Consigli per essere un bravo immigrato” (Elliot Edizioni, 2019)
Elvira Mujčić è nata nel 1980 a Loznica, una località serba. Trasferitasi a Srebrenica, in Bosnia, vi ha vissuto fino all'inizio della guerra, nel 1992, di cui quest’anno ricorre il trentennale. Risiede in Italia da più di vent'anni e lavora come scrittrice e traduttrice letteraria. Nel 2007 ha firmato Al di là del caos. Cosa rimane dopo Srebrenica, un diario di viaggio che è un urlo contro l'orrore di un efferato genocidio della storia recente, consumatosi l'11 luglio 1995. Il romanzo E se Fuad avesse avuto la dinamite? (2009) è invece la storia di Zlatan, un ragazzo fuggito dalla guerra in Bosnia che, dopo anni trascorsi da esule in Italia, ormai trentenne torna a interrogarsi sulle contraddizioni e le incomprensioni della sua gente. L'esperienza dello sradicamento e del difficile dialogo tra culture e linguaggi caratterizza anche i libri successivi di Mujčić, in particolare: La lingua di Ana (2012), Dieci prugne ai fascisti (2016) e Consigli per essere un bravo immigrato (2019).   Per informazioni: Associazione Culturale AppenAppena -Aps Telefono: 338 2923478 | [email protected] FB https://www.facebook.com/AssociazioneCulturaleAppenappena | IG https://www.instagram.com/appenappena/
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