Finale Emilia, all’istituto “Calvi” il primo laboratorio sul vigneto di precisione
FINALE EMILIA – Nasce a Finale Emilia, all’istituto “I. Calvi”, il primo laboratorio di “precision farming”, riguardante il vigneto di precisione, dedicato a studenti ed operatori del settore che vogliono affrontare la transizione digitale integrando le strategie tradizionali con le innovazioni dell’agricoltura 4.0. Il digitale è una leva strategica per il settore, la sua applicazione comporterà un risparmio in termini economici e ambientali ed una produzione di maggiore qualità.
Il principio della coltura di precisione è quello di gestire ogni pianta in maniera differenziata, dandole esattamente quello di cui ha bisogno nel momento in cui lo necessita. Per fare un frutteto di precisione, i filari devono essere tracciati con una guida Gps, il che mette nelle condizioni di sapere dove si trova ogni pianta. Questa informazione poi agevola il lavoro dei mezzi a guida automatica. Fertilizzazione, difesa, sfogliatura, irrigazione, potatura, vendemmia … (etc) sono tutte operazioni che possono essere gestite in modo da dare ad ogni pianta il meglio. L’agricoltura di precisione permette di fare qualità e di valorizzare le eccellenze del territorio con un impatto minimo sul costo di produzione. Si può mettere in atto una raccolta differenziata nel tempo o di separazione dei frutti al momento della raccolta e lasciare sulla pianta quelli che non hanno raggiunto il giusto grado di maturazione.
Il Progetto
Il progetto per la parte che riguarda la sensoristica, è interamente finanziato dai “Fondi Strutturali Europei –Programma Operativo Nazionale “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento”. Il progetto prevede l’allestimento completo di un laboratorio di “Vigneto di precisione”, che occuperà la parte nord-occidentale della nostra azienda agraria, nei pressi del macero e a confine con il vigneto storico del Calvi (fig.1).
Il sistema di allevamento scelto è il Guyot , le varietà di uva presenti, partendo dal filare più a est, sono: Salamino, Trebbiano Modenese, Pignoletto Modenese e Pellegrina. Quest’ultima è una varietà locale, studiata a lungo all’Istituto Calvi, ad oggi coltivata oltre che nel vigneto sperimentale, solo nell’azienda “Preti” e lavorata solo dalla cantina “AZ” di Cavezzo.
Sensoristica e capannina metereologica
È prevista l’installazione di una stazione meteo professionale (fig 2) provvista di:
– Termoigrometro, per misurare la temperatura e il livello di umidità.
– Pluviometro, per misurare la quantità d’acqua che cade durante le precipitazioni.
– Anenometro, per misurare la velocità e la direzione del vento.
– Punto di rugiada, per misurare il momento in cui l’acqua contenuta nell’aria di un ambiente si ondensa e si trasforma in gocce.
– Foglia elettronica, per rilevare la condensazione di particelle d’acqua sulla superficie delle foglie.
– Sensore di irraggiamento solare, per misurare l’energia irradiata dal sole. Fig 2: capannina metereologica
– Fotocamera digitale.
Poi una serie di almeno cinquanta sensori posizionati in punti strategici dei filari che servono per rilevare le caratteristiche distintive puntuali della vegetazione, del suolo e dell’aria, nonché il monitoraggio degli insetti dannosi e, non da meno, servono a comunicare con trattrice e attrezzi vari. Tutti i dati elaborati vengono scaricati in una piattaforma e possono essere analizzati da chi è in possesso delle credenziali di accesso fornite dall’Istituto Calvi, su un qualsiasi device. (fig 3)
Le applicazioni da gestire sono diverse, per elencarne qualcuna pensiamo a:
– Allerte su qualsiasi problematica rilevata dai sensori;
– Dati e dosaggi dei prodotti fitosanitari da utilizzare nello specifico;
– Collegamenti con il satellite per valutare gli indici vegetativi;
– Mappe di precisione da disegnare per l’appezzamento e sovrapporre alle mappe satellitari per la meccanizzazione spinta;
– Previsioni di produzione;
– Modelli previsionali di difesa fitosanitaria …… (etc)
Il progetto prevede l’acquisto di un atomizzatore che dialoghi sia con la trattrice già in nostro possesso, sia con la sensoristica montata. Attraverso una piattaforma si possono registrare tutte le attività e quindi certificare la tracciabilità di un prodotto finito anche in considerazione degli interventi eseguiti, la tipologia di prodotto e la quantità distribuita (Fig 4).
Particolari ugelli a flusso intermittente autoregolano la quantità di prodotto e controllano la deriva grazie all’aiuto di sensori ad ultrasuoni che leggono la parete vegetativa, adattando il flusso d’aria. È previsto inoltre l’acquisto di un drone per il lancio di insetti utili, pratica utilizzata molto nella lotta integrata che in concomitanza con altri sistemi di lotta riesce a tenere sotto controllo la maggior parte delle malattie del vigneto.
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