Medolla, i bambini della scuola d’infanzia “Laura Benassi” incontrano gli “astronauti”
MEDOLLA – Come conciliare la cura della “casa comune” (il mondo) facendo in modo che chiunque possa sentirsi davvero accolto e valorizzato? Per rispondere a questa domanda, le insegnanti della scuola dell’infanzia paritaria FISM Laura Benassi di Medolla hanno dato vita a una progettazione annuale che vede nella proposta di promuovere il rispetto dell’ambiente e nell’invito ad accogliere e valorizzare le differenze i suoi assi portanti.
In questa cornice educativa si è inserita la proposta laboratoriale di AstronaveLab 1 che ha permesso ai bambini e alle bambine della scuola di essere coprotagonisti di laboratori eco-inclusivi insieme agli “astronauti” – cosi si fanno chiamare i ragazzi di Astronavelab- presso la stazione RULLI FRULLI di Finale Emilia.
Il Bello come condizione pedagogica di crescita individuale si respira ancor prima del momento dell’ingresso negli spazi di questo laboratorio: il nome- Astronavelab- risuona, nella mente creativa dei bambini (ma non solo!), come l’invito a qualcosa di straordinario, alla possibilità di affrontare un viaggio che porterà in luoghi affascinanti e sconosciuti (“siamo stati a Finemondo” dirà uno dei piccoli visitatori).
Le aspettative non sono state disattese: ad accogliere bambini ed insegnanti è stato un ambiente luminoso, incorniciato dal verde delle piante che vi han preso dimora e dagli innumerevoli oggetti originali che i ragazzi e le ragazze di Astronavelab hanno realizzato insieme, in un connubio tra creatività, tecnica e artigianato, come dicono i professionisti delle fragilità che li accompagnano.
Affiancati dalla squadra di Astronauti – forza e mente di questo laboratorio! – i bambini e le bambine della Benassi si sono così trasformati in veri e propri “artigiani”, inserendosi nel lavoro sin dal processo creativo che anticipa la realizzazione degli oggetti e dando vita ad originali e costruttive (in tutti i sensi!) realizzazioni.
È stato un lavoro collettivo e cooperativo, in cui il risultato atteso – spesso passato per l’errore- è stato l’esito di un processo che ha portato a qualcosa di unico, proprio perché frutto della collaborazione (e contaminazione) di tanti: la creatività è un valore, la bellezza è un diritto di cui tutti possono beneficiare!
Innumerevoli sono le proprietà educative riconducibili all’utilizzo del materiale destrutturato e al pensiero ecologico alla base dell’utilizzo di quello di recupero, proprietà che possiamo – e dobbiamo- esperire nel nostro quotidiano vivere. Il valore aggiunto di questa esperienza sta nel rispondere all’invito di Papa Francesco ad assumere uno sguardo nuovo verso l’umanità: uno sguardo che qui abbiamo compreso essere quello capace di vedere risorse in tutte le persone che si ha la fortuna di incontrare.
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