Alla Bellco resta la produzione coi suoi lavoratori: no ai licenziamenti fino a una soluzione industriale
«Mettere al centro le persone, il diritto di poter avere un futuro e un progetto di vita per se stessi e per le proprie famiglie, di poter continuare a lavorare. Oggi a fianco del presidente Bonaccini, dell’assessore Colla, straordinari per quanto hanno fatto, dei sindaci Calciolari e Budri, insieme alle rappresentanze sindacali e ai lavoratori della Mozarc Bellco di Mirandola abbiamo incontrato le rappresentanze aziendali per risolvere la questione degli esuberi e dei licenziamenti».
E’ quanto ribadito dal presidente della Provincia di Modena mercoledì 26 giugno a margine dell’incontro in Regione Emilia-Romagna sulla vertenza in corso alla Bellco di Mirandola, l’azienda biomedicale della multinazionale Mozarc, che lo scorso 12 giugno ha comunicato l’intenzione di interrompere la produzione di macchine per dialisi e dei relativi consumabili, con un conseguente esubero di 350 dipendenti.
Nel corso dell’incontro è stato sottoscritto dalle parti un documento in cui Mozarc “si impegna a dare attuazione ad un processo di reindustrializzazione del sito al fine di preservarne la continuità industriale, produttiva, occupazionale, anche attraverso l’individuazione di possibili acquirenti”.
Braglia ha poi sottolineato che «con i sindacati e la Regione, che ringraziamo per il constante e prezioso lavoro, abbiamo lavorato incessantemente coinvolgendo tutti i livelli di governo, per scongiurare una crisi che coinvolge intere comunità. Insieme, tutti insieme, abbiamo raggiunto un traguardo importantissimo. Bellco è un tassello importantissimo di un distretto, quello biomedicale della bassa modenese, che rappresenta un’eccellenza nel Paese e in Europa. La garanzia di questo successo lo assicurano le persone e non è pensabile farne a meno, specialmente in un mercato che sempre più cerca e premia il valore e la qualità dei prodotti».
Attualmente l’azienda, fondata da Mario Veronesi nel 1973 e che rappresenta un pezzo di storia del distretto biomedicale modenese, ha garantito continuità solo per il settore ricerca & sviluppo e le funzioni di supporto che non saranno coinvolti dalla riorganizzazione.
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