San Felice, via libera per il progetto di recupero del Teatro Comunale
SAN FELICE SUL PANARO - Lo scorso 30 agosto è arrivato in municipio a San Felice sul Panaro il via libera definitivo della Regione Emilia-Romagna al progetto esecutivo del Teatro Comunale. Adesso, dopo l’approvazione del progetto, un momento atteso e fondamentale per il recupero dell’opera, potrà partire la gara per assegnare i lavori di restauro che dovrebbero iniziare nel giro di qualche mese e, da cronoprogramma di progetto, concludersi entro due anni. L’intero cantiere costerà otto milioni e 370mila, di cui più di sette milioni saranno finanziati dalla Regione, mentre il Comune ha stanziato 800mila euro.
Gli obiettivi della progettazione sono chiari: ricerca dell’originario splendore, migliorando e implementando sicurezza, funzionalità e impiantistica. Interventi e migliorie sono previsti ovunque e garantiranno ai 468 posti disponibili una struttura all’avanguardia pur affondando le proprie radici in un passato ricco di storia. Il progetto prevede una totale rivisitazione della macchina scenica che consenta al palcoscenico di ospitare tutte le manifestazioni: prosa, danza, concerti, convegni, cinema e spettacoli di tipo televisivo. Tutti gli impianti elettrici, speciali e scenotecnici saranno di ultima generazione e consentiranno il pieno recupero della struttura teatrale, coniugando efficacia, riduzione dell’inquinamento ambientale e contenimento dei consumi.
Il Teatro Comunale di San Felice sul Panaro si appresta a vivere una nuova stagione, anzi, una “quinta vita”. Fu edificato tra il 1905 e il 1907 su progetto del professore Arturo Prati e inaugurato nell’autunno dello stesso anno con una impostazione “alla francese” che prevedeva un solo ordine di palchi sormontato da una galleria gradonata che si affiancava ai tre palchi centrali con funzione di palchi d’onore. In sommità, al terz’ordine, il loggione occupava il settore centrale. Tra il 1921 e il 1925 il Teatro fu trasformato dall’ingegnere Emilio Giorgi che gli diede l’attuale impostazione consistente in una balconata al primo ordine, due ordini di palchi superiori e un loggione, raggiungendo la capienza di 584 posti. Gli interventi successivi datano 1946, quando fu reso nuovamente agibile dall’ingegnere Valentino Corazziari a seguito dei danni subiti durante la seconda guerra mondiale.
Nel 1985, con gli interventi progettati dall’ingegnere Leonardo Lugli, il Teatro poté riaprire nel 1994. Il “nuovo Teatro” avrà un cuore tecnologicamente moderno in un involucro rispettoso della sua storia e delle tracce che la sua storia ha lasciato. Una nuova e moderna macchina scenica sarà organizzata recuperando però la sua graticcia storica, grazie all'impianto di climatizzazione sarà utilizzabile in ogni stagione e la sua dotazione multimediale lo renderà versatile e adeguato per tutte le forme di spettacolo. Il ripristino del mitico loggione, con i suoi 44 posti, porterà la capienza complessiva a 468 spettatori.
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