A San Pietro il Giubileo del Campus Bio-Medico, più di mille persone in cammino e raccoglimento
(Adnkronos) - Più di mille persone tra studenti e professori, infermieri e medici, ricercatori e amministrativi, tecnici e volontari, accompagnati anche da familiari e amici. Dodici pullman partiti dalla sede di Trigoria, oltre alle centinaia di colleghi che hanno raggiunto autonomamente il punto di ritrovo di piazza Pia. "Il popolo del Campus Bio-Medico si è riunito ieri pomeriggio per un appuntamento, destinato a rimanere nella storia più che trentennale di questa istituzione: il pellegrinaggio lungo via della Conciliazione, il passaggio attraverso la Porta Santa e la Messa all'interno della Basilica di San Pietro, per celebrare tutti insieme il Giubileo della Speranza e ribadire, al tempo stesso, il senso di una missione comune al servizio del prossimo" sottolinea in una nota l'Università Campus Bio-Medico di Roma. Un impegno ispirato direttamente dal beato Álvaro del Portillo che per primo, secondo l'insegnamento del fondatore dell'Opus Dei san Josemaría Escrivá - ricorda il Campus Bio-Medico - sognò la nascita di un'università e di un policlinico attivi a Roma e dediti all'educazione e alla cura delle persone, a partire dai più giovani e dai più fragili. "Visione che è divenuta realtà grazie alla passione di una comunità che con gioia, abnegazione e amore lavora quotidianamente con l'obiettivo di continuare sempre a coniugare progresso e umanità, educazione e cura, innovazione e attenzione alla dignità della persona". Il pomeriggio di incontro, preghiera e raccoglimento è stato suggellato dalla Santa Messa che si è tenuta presso l'Altare della Cattedra della Basilica vaticana, concelebrata da Sua Eminenza cardinal Mauro Gambetti, Arciprete della Basilica di San Pietro, dal vicario dell'Opus Dei in Italia don Giovanni Manfrini e dal Direttore della Cappellania del Campus Bio-Medico don Luca Brenna accompagnato da tutti gli altri cappellani, con i canti e le musiche del coro universitario. "In un'epoca in cui la tecnologia e la scienza medica fanno passi da gigante, è essenziale non perdere di vista l'aspetto umano della formazione e delle cure - ha sottolineato il presidente dell'Università Campus Bio-Medico e della Fondazione Policlinico universitario Campus Bio-Medico Carlo Tosti -. Il Giubileo è per noi l'occasione per riaffermare la nostra missione originaria e il nostro impegno nel mettere sempre e comunque la persona al centro". "Alzati è il verbo della resurrezione, ovvero stai in piedi nella tua dignità, non dimenticare la condizione da cui provieni, e cammina. Il mistero che celebriamo è questo: guarigione e consegna di un mandato, in particolare per voi, per coloro che hanno cura degli altri", ha affermato durante la sua omelia il cardinal Gambetti, che ha poi concluso la liturgia con un ringraziamento alla comunità del Campus Bio-Medico riunita in preghiera: "Vorrei ringraziarvi e incoraggiarvi nella missione che avete abbracciato, perché davvero possiate mostrare a tutti come curava e come guariva Gesù, fino al punto da non poter distinguere l'umano e il divino, tanta è l'umanità nell'approccio all'altro". Da qui anche l'esortazione di don Manfrini: "Ognuno di noi sappia posare il proprio sguardo affettuoso e misericordioso prima di tutto sui propri colleghi, avendo occhi di comprensione e fiducia, così come sugli studenti e sui pazienti, in modo che possa diventare realtà l'auspicio di san Josemaría di essere seminatori di pace e di gioia". L'importanza che riveste questo evento per il popolo del Campus Bio-Medico è stata evidenziata anche da don Brenna: "Il Giubileo è un momento di preghiera e un'esperienza di comunione che ci ricorda come il cammino di ogni giorno avvenga nella fede e nel servizio ai più fragili. Vedere così tante persone unite in questo pellegrinaggio è un segno di grande speranza per il futuro, a dimostrazione del forte impegno che ci caratterizza come comunità". Sono oggi sette gli enti che compongono il sistema Campus Bio-Medico e che quotidianamente lavorano per portare avanti e cercare di realizzare al meglio il progetto originario dei fondatori: Università Campus Bio-Medico, Fondazione Policlinico universitario Campus Bio-Medico, Fondazione Alberto Sordi, Biomedical University Foundation, Associazione Amici del Campus Bio-Medico Ets, Cbm Spa e Associazione Campus Bio-Medico. A testimonianza del grande coinvolgimento personale ed emotivo suscitato da questo momento condiviso, anche le parole di alcuni dei partecipanti. "Ogni giorno il nostro lavoro ci mette di fronte a sfide e sofferenze, ma questo pellegrinaggio mi ha ricordato che la cura va oltre il gesto tecnico: è un cammino di vicinanza e di speranza al fianco dei pazienti e delle loro famiglie", ha detto Claudia Pagavino, infermiera del Day hospital oncologico del Policlinico Campus Bio-Medico. Le ha fatto eco Marianna Amura, studentessa del terzo anno presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'ateneo. "Camminare al fianco dei miei colleghi studenti, dei docenti e di tutte le persone presenti - le sue parole - è stato un segno tangibile di cosa significhi poter essere parte di questa comunità: avanzare insieme per un futuro migliore". [email protected] (Web Info)
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