Un nuovo apparecchio per la fototerapia donato alla Neonatologia del Policlinico di Modena
MODENA - Un nuovo strumento per fototerapia da destinare alla Neonatologia del Policlinico di Modena, diretta dal professor Alberto Berardi. È quello che la famiglia di Antonio Panini, con il supporto dell’associazione Pollicino, ha donato nei giorni scorsi al reparto dedicando questa iniziativa all’amico Andrea Parenti, direttore commerciale del Modena Volley scomparso lo scorso anno all’età di 53 anni. Alla consegna, oltre ai rappresentanti della Famiglia Panini, erano presenti per Pollicino il suo presidente, professor Fabrizio Ferrari, assieme a Silvia Guerrieri, e i genitori di Andrea, Renato Parenti e Maria Carafoli, ricevuti dal professor Berardi e dal proprio staff.
«Questa nuova lampada permette di eseguire una fototerapia (procedura che riduce il livello di bilirubina nel sangue circolante) molto “intensiva”; essa quindi impedisce che si raggiungano quegli alti livelli di bilirubina che, in casi estremi, danneggiano le strutture del sistema nervoso centrale e portano ad esiti neurologici a lungo termine– spiega il professor Alberto Berardi– di fatto si tratta di una sorta di tunnel in cui viene inserito il neonato quando raggiunge valori soglia di bilirubina e permette di erogare una fototerapia su tutta la superficie corporea. Rispetto al passato, quando la fototerapia veniva somministrata attraverso un’unica fonte luminosa posta sopra il bambino, per mezzo di questi nuovi dispositivi i raggi ultravioletti giungono su tutta la superficie corporea, potenziando l’effetto. In questo modo potremo assistere i nostri piccoli in sicurezza e con grandi benefici».
«Come Pollicino abbiamo subito aderito all’iniziativa della famiglia di Antonio Panini – commenta il professor Fabrizio Ferrari – come associazione in oltre 25 anni di attività abbiamo raccolto per la neonatologia modenese una serie di apparecchiature importantissime. La neurologia ha avuto negli ultimi anni uno sviluppo straordinario, per cui non si utilizzano più pratiche rischiose come quella della ex sanguino trasfusione ma strumenti come quello appena donato. L’apparecchio eroga luce ultravioletta che, raggiungendo un’ampia superficie cutanea, permette di abbassare rapidamente i livelli di bilirubina. Si tratta di uno strumento utilizzabile nella pratica clinica quotidiana e quindi ringraziamo enormemente la famiglia Panini che è sempre stata sensibile ai problemi della salute e della sanità modenese».
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