Migca, l’arte contemporanea a Mirandola – LA RECENSIONE
E’ una vera e propria galleria d’arte en plain air, quella che debutta sabato 26 settembre nel centro storico della città dei Pico. Le opere di sei artisti di fama internazionale caratterizzeranno Piazza Costituente e i suoi dintorni fino al 7 gennaio 2021, in un inedito mix di arte contemporanea e architetture cinquecentesche. Giovanni Battista Oliani ha redatto una recensione per noi
La Città Ideale-Arte e Cittadinanza
Con la presenza dell’assessora alla Cultura Marina Marchi e dei curatori Beatrice Audrito e Davide Sarchioni e con la promozione del Comune di Mirandola e della Regione Emilia-Romagna si è svolta la presentazione del progetto culturale “La città Ideale. Mirandola:galleria a cielo aperto”. Memore dell’ “omonima” Pienza e dell’esperienza etica e al contempo eroica dell’arte, esemplificata dalla passione civile dell’Umanesimo-Rinascimento, epoca nella quale il Bello non era una semplice categoria estetica avulsa dalla fatticità del mondo, bensì una componente del trinomio bello-buono-vero di ascendenza greca, Mirandola si accinge a riprodurre la Città Ideale. Tale espressione mi riporta alla mente una riflessione trattante l’origine etimologica della parola “città”, derivante dal latino civitas, termine giuridico indicante sia un luogo fisico ubicato in uno spazio sia la cittadinanza, ossia l’insieme dei cittadini che lo animano abitandolo.
Dunque qual è la “callida iunctura” che interseca arte e cittadinanza? A parer mio la risposta ce la fornisce l’eclettico sostantivo “umanità”. Come ci ricorda Terenzio nel “Punitore di se stesso” asserendo “homo sum, humani nihil a me alieno puto”, l’huminatas intesa dai classici è ciò che definisce e valorizza autenticamente la nostra natura, la quale manifesta se stessa mediante l’esperienza artistica e l’agire politico e civile, come ricorda Hannah Arendt. Questa è la ragione per cui non possiamo che biasimare e inorridire dinnanzi alla deprecabile ferinità che ha vituperato Labirinto, istallazione artistica realizzata nel 2019 da Francesca Pasquali tesa alla valorizzazione del territorio. Annientare l’arte è un atto reprorevole che annichilisce la nostra natura umana e civica, e in quanto esseri sociali e razionali non possiamo che condannarlo.
A fronte di questo monito perentorio non possiamo che soffermarci ulteriormente sulla valenza del civismo artistico, valorizzando il dono, novello fuoco prometeico, elargitoci da Debora Hirsch, Thomas Lange, Vincenzo Marsiglia, Valentina Palazzari, Francesca Pasquali, Cristiano Petrucci e le loro opere. Per rimembrare ulteriormente l’importanza dell’arte e la conoscenza ideale che essa ci consente di esperire, vorrei citare inoltre il saggio “Le origini dell’opera d’arte” di Martin Heidegger, in cui il filosofo analizzando “Un paio di scarpe” di Vincent van Gogh afferma che l’opera dell’artista coincide con la sua stessa essenza. Da ciò possiamo intuire che gli artisti sopracitati non si limitano ad estetizzare superficialmente la nostra città, ma la rendono partecipe della loro interiorità, arricchendola umanamente e intellettualmente. Ciò che dobbiamo kantianamente fare è ringraziarli e rispettare con la stessa “pietas” dei classici la manifestazione del loro intelletto umano, che si concretizza in un fulgido lume capace di irradiare in modo nuovo Mirandola.
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