Cavezzo, con le telecamere della Polizia locale sicurezza e ordine pubblico in versione 3.0
CAVEZZO - Sicurezza e ordine pubblico in versione 3.0: così si potrebbe definire il sistema di videosorveglianza, installato a marzo 2019 presso la sede della Polizia Locale di Cavezzo. Sono circa ottanta, e diventeranno presto 100 se verrà confermato il finanziamento comunale, le telecamere che monitorano gli snodi cruciali del piccolo centro, titto il territorio di competenza da Disvetro a Motta, registrando eventuali contravvenzioni e irregolarità nel traffico urbano. "Si tratta di un sistema estremamente all'avanguardia - spiega il Comandante della Polizia Locale di Cavezzo Egidio Michelini - capace di identificare le targhe delle autovetture e da queste, rilevarne eventuali anomalie".
In effetti, l'efficientissimo server consente di ottenere tutte le informazioni inerenti la regolarità di assicurazione e revisione, partendo dalla fotografia della targa e identificando anche eventuali mezzi rubati. "Le proroghe delle procedure di assicurazione e revisione disposte in tempo di lockdown, ci stanno portando a identificare diverse vetture che non hanno i documenti in regola", spiega il vicecomandante Denni Scannavini. Ma la sanzione non è immediata: occorre che l'infrazione sia rilevata da un agente in carne e ossa, presente sul posto.
Le telecamere non hanno il solo obbiettivo di verificare la "regolarità burocratica" dei mezzi circolanti, ma permettono anche il vaglio di immagini inerenti eventuali sinistri o atti di vandalismo: è il caso del tamponamento avvenuto lunedì 5 ottobre, quando l'autista responsabile di un danno alla macchina di una signora, è fuggito senza dichiarare le proprie generalità. Le riprese hanno consentito ai vigili di risalire all'imprudente guidatore, che ha subito una pesante sanzione amministrativa. Sorvegliati speciali il parco Sant'Anna e i giardini di Via Marconi, in precedenza soggetti a frequenti atti di vandalismo e ora tutelati dall'occhio vigile dei teleobbiettivi. E che dire del sostegno che danno alle indagini delle forze dell'ordine? Le telecamere dei Vigili di Cavezzo sono state essenziali, per dirne una, per incastrare i rapinatori dell'Eurospin che scappavano dal paese dopo aver svaligiato le casse, un colpo di due anni fa.
Altra innovazione appena arrivata, le telecamere portatili, che verranno appese al collo dei cinque agenti in servizio a Cavezzo per riprendere le loro attività in diretta quando sono in servizio sul campo. Una tutela in più, molto utile.
"Siamo molto soddisfatti del nostro sistema di videosorveglianza", dichiara il comandante Michelini - Il server è stato realizzato da un'azienda di Caserta, la Its, che ha lavorato molto bene: al momento, il funzionamento delle telecamere è eccellente. In altre parti d'Italia, s'insiste sulla sicurezza per fini di propaganda politica, senza poi però agire concretamente. Qui a Cavezzo invece, la videosorveglianza è parte integrante e fondamentale della nostra azione quotidiana". E sul perché analogo sistema di telecamere qui a Cavezzo funzioni perfettamente e in Comuni non toppo distanti, no, la risposta è disarmante: perché a Cavezzo i collegamenti tra telecamere e sala di controllo sono garantiti da qui dalla fibra, dall'antenna radio e da cavi materiali, quindi è impossibile che cadano. E soprattutto a Cavezzo c'è qualcuno che le immagini delle telecamere le guarda sempre.
Gli occhi elettronici mandano infatti le riprese direttamente nell'ufficio del comandante, trasmesse su una avveniristica piattaforma che lo circonda per tutto il tempo che sta nel suo ufficio. Un tempo che va ben oltre il dovuto, per la cronaca, inframmezzato dai "bip" delle rilevazioni rilevate ogni ora.
Per intendersi, in circa un'ora che abbiamo passato negli uffici della Polizia Locale per questo servizio, dalle 8.25 alle 9.35 di un giorno lavorativo dai varchi di Cavezzo sono passate 132 auto, e il "bip" che segnalava mancate revisioni o assicurazioni non rinnovate ha suonato spesso.
I vigili si premurano tuttavia di chiarire che l'installazione delle videocamere non ha alcuna volontà di sbirciare nella dimensione privata dei cittadini: la tutela dell'ordine pubblico mediante i teleobbiettivi non crea alcun Grande Fratello in versione cavezzese. Semmai, ironizzando, si può ipotizzare che qualche coniuge sospettoso possa essere tentato di richiedere di visionare l'itinerario della vettura della propria dolce metà per controllare che sia andato dove effettivamente ha detto che andava: più che il Grande Fratello, allora, si tratterebbe di un Temptation Island in versione nostrana.
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