Mirandola, il sindaco ricorda il 25 aprile, le vittime del Covid e chi lotta per vincerlo
Prima in in piazza, poi sui social c'è chi ha notato, con dispiacere, la mancanza del "Bella Ciao", la canzone simbolo della Liberazione. E' stato un 25 aprile sobrio con celebrazioni nel rispetto della normativa covid e con quanto indicato dalla Prefettura, quello tenutosi domenica mattina in piazza Costituente a Mirandola. Presenti il sindaco di Mirandola Alberto Greco e l’assessora Antonella Canossa. All’esecuzione dell’Inno nazionale e poi del silenzio, da parte della Filarmonica “Guglielmo Andreoli”, il sindaco si è avvicinato alla corona d’alloro deposta nei pressi del Palazzo Comunale.
“Mai come oggi nel commemorare la festa di Liberazione – ha attaccato - nel ricordo di coloro che hanno perso la vita per la democrazia del nostro Paese, riusciamo a cogliere e comprendere appieno le sfumature di un concetto così astratto, abbandonandoci a quell’insieme di sensazioni provate quando si vive in libertà, di cui il Covid-19 ci ha privato e nel rispetto delle misure di contenimento imposte. Queste sono le parole da me pronunciate esattamente un anno fa, in occasione di questa festività e purtroppo ancora oggi ci ritroviamo in presenza della stessa pandemia. Nella ricorrenza del 76esimo Anniversario della Liberazione nel momento più drammatico che il nostro Paese sta vivendo dal secondo dopoguerra, possiamo affermare che la libertà ci dà dignità e permette di prenderci delle responsabilità e di operare delle scelte come fecero tutti coloro che hanno combattuto per questo ideale.” “Senza libertà non possiamo vivere – ha poi evidenziato il Sindaco - anche se vivere liberi significa autolimitarsi per il bene comune come in questa fase emergenziale. Dobbiamo resistere. Oggi la resistenza, in questa ricorrenza che dovrebbe essere di festa, ci fa riflettere sui tanti morti che tutti i giorni si aggiungono ai precedenti ma al tempo stesso deve rappresentare l’arma vincente per abbattere il morbo mortale. Abbiamo il dovere di ricordare tutti coloro che lottando con valore hanno dato la vita per la nostra libertà. Abbiamo però l'altrettanto dovere di non dimenticare il sacrificio di chi, da oltre un anno a questa parte, ha dato la vita, ha sofferto e sta soffrendo per riconquistare quella libertà al momento negata, causa la pandemia in corso. Ai famigliari di ciascuna delle vittime vanno i sentimenti di partecipazione al lutto da parte della nostra comunità nazionale così come va espressa riconoscenza a tutti coloro che si trovano in prima linea per combattere il virus, i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario che lavora e ha lavorato per sconfiggere il male.” “Oggi è un giorno di speranza – ha quindi concluso il primo cittadino - perché si inizia a vedere l’uscita dal tunnel della pandemia e la volontà di farcela ci spinge sempre più verso il risultato finale che ci renderà ancora una volta liberi.”- Giornata della Memoria, studenti di Carpi saranno protagonisti nell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna
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