Soliera, Livia Cevolini, l’ingegnera da cui è nata l’idea della moto elettrica
SOLIERA -Perché il futuro della mobilità è elettrico. Energica Motor Company s.p.a. è la società di Soliera conosciuta in tutto il mondo e guidata dall’ingegnera Livia Cevolini, che produce moto elettriche ad elevate prestazioni.
E se qualcuno ancora ritiene insolita una carriera in questo settore per una giovane donna, è sufficiente ascoltare la sua storia per capire quanto passione e competenze coltivate negli anni, possano portare molto lontano.L’ingegnera Cevolini è un perfetto mix di intuizione, etica, determinazione e profittabilità. Tutte doti che rendono un’impresa in linea con un mercato sempre più ricettivo ai cambiamenti.Ingegneria. Con che obiettivo ha scelto il suo percorso di studi?Ho scelto ingegneria perché sapevo che era il corso di studi che mi avrebbe permesso di realizzare le mie idee. Ingegneria, infatti, mi ha dato gli strumenti per capire come poter trasformare un’idea in un progetto concreto.Oggi, grazie anche ad uno staff altamente competente, il progetto Energica è una vera e propria Società per Azioni.Cosa ricorda del suo primo giorno in azienda?Il primo giorno in azienda non posso ricordarlo perché probabilmente avevo meno di 3 anni. Il primo giorno assunta ufficialmente e con uno stipendio, invece, me lo ricordo molto bene. È stato un mix di soddisfazione, per aver finalmente raggiunto quell’obiettivo, e di “doccia fredda”, essendo stata messa subito a gestire il cliente più difficile, importante e spinoso. Ho passato innumerevoli notti a lavorare per cercare di essere all’altezza, nonostante un trattamento terribile da parte di quel cliente. Poi ho capito che non era questione di competenze tecniche, che avevo più che a sufficienza, ma solo ed unicamente di competenze relazionali, in quel caso specifico come in molti altri casi. È stata un’utilissima lezione di vita. Oggi, nonostante il periodo terribile, rifarei tutto. Sono lezioni che ancora oggi molto spesso sfrutto quando penso di essere in un vicolo cieco.L’idea vincente che lei e suo padre avete avuto è nata da?Passione, competenze e uno sguardo rivolto sempre verso l’innovazione tecnologica e il rispetto ambientale. La passione per il mondo delle corse e, in particolare, per le moto da corsa arriva da mio padre. Spesso giravamo per i paddock di F1 e ho potuto vivere fin dall’adolescenza l’ambiente molto competitivo del mondo racing. Le competenze sono ciò che permette alle idee di concretizzarsi. Un’idea senza un’adeguata preparazione rischia di restare tale. Per questo ho sempre voluto arricchire il mio background di competenze ed è grazie a questo che ho potuto realizzare Energica. Il nostro pianeta ci ha già detto, e continua a dirci a più riprese, che ne ha abbastanza. Dobbiamo cambiare per poterlo salvare, sia per noi, sia per le generazioni future. L’innovazione tecnologica è la spinta che porta al cambiamento e che contribuisce alla realizzazione di imprese che rispettino l’ambiente. Questi fattori sono alla base della nostra idea, che oggi non è più solo un’idea, ma una concreta Società quotata in Borsa.Ha sempre amato le moto?Sì, le moto e le macchine da corsa. In generale amo la spinta all’innovazione tecnica del mondo racing.Cosa si può fare perché la presenza delle donne nel suo settore non sia più un’eccezione?È vero, ad oggi i numeri sono ancora bassi ma stanno aumentando ad un ritmo costante. Quando mi trovavo a 16 anni nei paddock di F1 le uniche ragazze erano le “ombrelline” o le PR: giornaliste ce n’erano pochissime. Ora sono contenta di vedere più figure femminili nel settore, sia nei dipartimenti più tecnici che nelle aree dirigenziali. È un cambiamento culturale che parte dal basso, e per questi cambiamenti c’è bisogno di tempo. Ma, come dico sempre, il presupposto alla base di tutto è avere un bagaglio di competenze reali.
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