Arriva “Tipì”: l’eco tenda per rilanciare il turismo locale in chiave green
MODENA- E’ arrivata sulle colline modenesi Tipì, la prima eco-tenda in materiale riciclato che punta a rilanciare il turismo locale in chiave green.
Secondo l’Osservatorio del Turismo Outdoor, tra i 45 e i 49 milioni di viaggiatori - di cui il 55% italiani - hanno scelto di passare le proprie vacanze estive in strutture ricettive all’aria aperta. Complice il periodo che ha visto sempre più distanziamento sociale alla base della nostra quotidianità e la voglia di ritrovare una connessione con la natura e l’ambiente che ci circonda, l’esperienza de glamping è diventata una soluzione sempre più diffusa per trascorrere le giornate di vacanza tra relax e avventura. “Tipì si propone come soluzione originale per tutte quelle strutture ricettive che desiderano ampliare la loro offerta di soggiorno, rivoluzionando il modo di vivere il paesaggio circostante. "Il primo prototipo è installato nella cornice del Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina presso l'Agriturismo Casa Rastelli, a soli 30km da Modena, per favorire nuove pratiche di turismo sostenibile anche in provincia” - dice Riccardo Arletti, il giovane imprenditore carpigiano che ha fondato la Start Up “Con Tipì puntiamo ad aggiungere all’esperienza del glamping una particolare attenzione alla sostenibilità e alla valorizzazione del territorio con la nostra eco-tenda smontabile realizzata in legno e dal tessuto ottenuto da filato certificato ReMade in Italy, realizzato al 50% con scarti di tessuto derivante dal confezionamento delle tende da sole. Turismo in chiave green insomma”- spiega Arletti. Glamping; ovvero Glamour e Comfort, è corretto? “L’intento è quello di regalare una vera immersione nel territorio curando ogni minimo particolare durante il soggiorno dei viaggiatori. Proprio per questo, l’esperienza Tipi’ è arricchita da numerosi oggetti e accessori ecosostenibili che accompagnano l’ospite durante il soggiorno: troviamo, infatti, zaini e porta oggetti realizzati in fibra di cellulosa certificata FSC, ma non solo, arredi ottenuti dal riciclo di bottiglie di plastica PET, cotone organico e tanto altro ancora.” Come è nata l’idea? “L’idea mi è venuta durante la stesura della tesi: ho scritto un elaborato sulla via degli Dei e, studiando come il tragitto abbia influenzato l’economia dei luoghi che ha attraversato, mi sono reso conto che in determinate zone c’era del grosso potenziale ma mancavano strutture ricettive in grado di ospitare gli escursionisti- racconta Riccardo Arletti- Da qui l’idea di creare una struttura ricettiva da integrare nel paesaggio per ospitare le persone e successivamente la voglia di proporre questa tipologia di soluzione anche alle strutture già presenti nel territorio” . Quale il prossimo obiettivo? “Quello di sviluppare ed esportare questa filosofia anche ad altri agriturismi, strutture e rifugi, tenendo sempre a mente l’importanza del territorio e soprattutto della sostenibilità”. Una buona idea da sola non basta. Cos’altro occorre? "Sicuramente tanta passione e determinazione così come la consapevolezza che non si può essere perfetti in tutto fin da subito. Fortunatamente ho avuto il sostegno di aziende ed imprenditori che hanno creduto fin da subito nel mio progetto aiutandomi a migliorarlo e permettendomi di utilizzare i loro fantastici prodotti per allestire e arredare della mia installazione. Sicuramente senza l’appoggio dell’Agriturismo Casa Rastelli che ci ha fatto sentire come a casa e fornendoci numerosi consigli tutto questo non sarebbe stato possibile in tempi così rapidi". In conclusione e in base alla tua esperienza, quant’è difficile lanciare una Start Up in Italia? "In Italia ho scoperto un universo intorno alle startup, sicuramente ciò che influisce molto è il settore di riferimento. Un’idea valida in un settore hi-tech o digitale sicuramente è in grado di accedere più facilmente a fondi pubblici o privati e risultare allo stesso tempo più appetibile per eventuali investitori. Sicuramente la burocrazia non aiuta, avere nel mio caso regolamenti che regolano l’attività extra-alberghiera molto differenti da un territorio all’altro sicuramente è un grosso problema. Personalmente ritengo che lanciare una startup in Italia è sicuramente più difficile che in altri paesi, ma che le sfide vere nel fare impresa sono ben altre. Per un prodotto come il mio, basato su una piccola produzione di qualità trovarmi in un paese circondato da tante bellezze ed eccellenze sicuramente aiuta".
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