Piacere Modena e Consorzi di tutela uniti per la promozione delle eccellenze enogastronomiche
MODENA- “Essere consapevoli della ricchezza e del valore aggiunto che è capace di creare il patrimonio agroalimentare del territorio e predisporre tutti gli strumenti più idonei a valorizzarlo e promuoverlo, assieme alla cultura e alla tradizione locale”.
Questi i temi principali trattati nell’incontro avvenuto nei giorni scorsi nella sede di Palatipico Modena tra l’assessore Regionale all’Agricoltura Alessio Mammi, Piacere Modena rappresentata dal presidente Enrico Corsini e dal vicepresidente Claudio Guidetti e la Fondazione Agroalimentare Modenese F.A.M.O. con il presidente Eros Valenti e la vicepresidentessa Anna Anceschi. “Mi sono confrontato con i responsabili del Palatipico di Modena – afferma l’assessore Mammi - su un progetto lungimirante che da oltre dieci anni ha riunito sotto il marchio Piacere Modena i Consorzi di Tutela dei prodotti Dop e Igp modenesi, permettendo una forte collaborazione e una ricca valorizzazione delle eccellenze agroalimentari. Un comparto che rappresenta il 10% del Pil provinciale, in crescita negli ultimi anni, con un valore di export che nel 2020 ha registrato oltre un miliardo e duecento milioni di Euro. Il legame con il territorio e lo spirito di squadra sono fondamentali per raggiungere risultati importanti, e questo progetto ne è un esempio”. Per contestualizzare l’importanza di tale progetto, si leggano i numeri contenuti nel Rapporto Ismea-Qualivita 2019 sull’analisi dei valori economici e produttivi delle produzioni agroalimentari e vitivinicole, che conferma l’Emilia-Romagna al top dell’agroalimentare italiano di qualità, con tre province sul podio per impatto economico dei prodotti Dop e Igp - al primo posto Parma, seguita da Modena e Reggio Emilia – e con il maggior numero di produzioni certificate, ben 44 tra DOP e IGP, in grado di generare un valore economico alla produzione di 3,1 miliardi di euro, per un contributo del 40% al valore complessivo del comparto. L’analisi a livello regionale mette sul podio l’Emilia-Romagna per impatto economico delle IG in ambito food e, se a queste si uniscono i valori del comparto vino – circa 394 milioni di euro - il valore totale delle produzioni la mantiene comunque al secondo posto, dietro soltanto al Veneto. Le specialità agroalimentari dell’Emilia-Romagna si confermano al top anche se prese singolarmente: tre IG nelle prime tre posizioni – Parmigiano Reggiano DOP, Grana Padano DOP e Prosciutto di Parma DOP – a cui si aggiungono nei primi dieci anche l’Aceto Balsamico di Modena IGP al quinto posto per impatto economico e primo per export con il 92% della produzione che con un valore di 891 milioni di euro rappresenta quasi un quarto del totale delle esportazioni dell’agroalimentare italiano DOP IGP. e la Mortadella Bologna IGP all’ottavo. Numeri e classifiche che avallano il successo di un modello produttivo che punta sulla qualità di filiere e prodotti, apprezzato e conosciuto in tutto il mondo. Ciò premesso, obiettivo dell’incontro tra l’assessore Mammi, il presidente di Piacere Modena Enrico Corsini, il vicepresidente Claudio Guidetti e Anna Anceschi - vicepresidentessa della Fondazione Agroalimentare Modenese F.A.MO. - è stato quello di ribadire l’impegno di Piacere Modena nella promozione e valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche, turistiche e della ristorazione con anche due Consorzi di servizi: Modenatur e Modena a Tavola, della Provincia di Modena, sottolineando altresì il ruolo strategico di Piacere Modena nel dare corpo al concetto di aggregazione, elemento essenziale affinché si possano porre le basi per costruire un nuovo futuro per l’agroalimentare e al contempo favorire la crescita delle realtà consortili a favore degli imprenditori del territorio e del patrimonio culturale ed economico dell'agroalimentare. Le IG modenesi hanno infatti un importante valore patrimoniale per le aziende, che tuttavia non possono essere sostenute singolarmente in modo efficace, ma in un’ottica unitaria. Promuovendo e valorizzando una denominazione, automaticamente le imprese ad essa connesse hanno maggiori possibilità di crescita e dunque di generare ricchezza per tutto il territorio. “I Consorzi dei prodotti DOP e IGP associati a Palatipico Modena – spiega il presidente di Piacere Modena Enrico Corsini - rappresentano dall' 85% al 100% della produzione che tutelano e questo ci da la misura di quanto un’azione coordinata e comune sia fondamentale per rappresentare in modo qualificato le produzioni, valorizzare l’insieme del comparto agroalimentare e nel contempo rendere più efficace la presenza dei prodotti a qualità certificata sui mercati nazionali ed internazionali. Contribuendo di fatto ad aumentare la conoscenza delle caratteristiche qualitative e nutrizionali delle produzioni agroalimentari modenesi, nell’ottica della tutela del consumatore. I Consorzi – aggiunge - sono il fulcro delle denominazioni e proprio su questi dobbiamo fare leva per uno sviluppo futuro. Diviene pertanto necessario, oltre che urgente, rafforzarne ulteriormente il ruolo”. I numeri dell’agroalimentare modenese – L’impatto del settore agroalimentare sul totale dell’economia modenese a fine 2019 (Fonte Istat) era del 13,4% del totale imprese attive (8.674 su 64.611), 8,2% del numero di addetti (24.575 su 300.690) ed il 9,8% della quota di esportazioni a valore (960 milioni di euro su 9.798). Le stesse voci nel 2020 si sono mantenute abbastanza stabili nonostante molte imprese siano state messe a dura prova dalla pandemia e dalle chiusure prolungate delle attività, ad essa collegate. Il rapporto tra imprese attive agroalimentari e totali è 13,2% (-0,2% su 2019), quello tra numero di addetti del settore e totali è dell’8% (-0,2%) mentre cresce leggermente la quota delle esportazioni che arriva a 10,5% (+0,7%) con 1.275 milioni di euro su un totale territoriale di 12.132 milioni. Nel Rapporto Ismea-Qualivita 2019 il valore della produzione Food della provincia di Modena è di circa 681 milioni di euro e questo le consente di far parte stabilmente della “Top 5” – insieme alle vicine Parma e Reggio Emilia - tra le provincie del Paese con il maggior valore complessivo, che unite rappresentano oltre la metà del valore generato a livello nazionale. Sono 24 i prodotti con riconoscimento DOP e IGP nella provincia di Modena, che le permettono di essere la prima per numero di riconoscimenti di Indicazioni Geografiche a livello nazionale ed europeo, nonché la seconda per il correlato valore economico e nell’ambito delle attività di divulgazione effettuate Palatipico promuove anche i 27 prodotti tipici minori tutelati dalla Camera di Commercio di Modena con il marchio collettivo “Tradizioni e Sapori di Modena”. In ambito regionale, per quanto attiene il comparto vino è la prima con i suoi quattro Lambruschi Dop.
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