Scuola in tilt. Nel modenese pochi insegnanti e troppi studenti
MODENA- Il Ministero dell'Istruzione ha proceduto in questi giorni alla consueta assegnazione del numero di docenti per le scuole della provincia di Modena relativamente all'anno scolastico 2022/23.
"La situazione che si va delineando per le scuole della nostra provincia è estremamente preoccupante e i proclami del ministro Bianchi altro non sono se non effetti speciali che nascondono una logica tutta ragionieristica che ha come unico obiettivo quello di tagliare sui costi, e quindi sugli insegnamenti e sulla qualità dell’offerta didattica- scrivono i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda- Questi sono, ad esempio, gli effetti della tanto decantata introduzione dell'insegnamento di Educazione motoria, nelle classi quinte della scuola primaria, avvalendosi di docenti forniti di titolo specifico. In realtà, questi insegnanti non vanno ad aggiungersi al numero complessivo dei docenti assegnati alla nostra provincia, ma sono ricavati dalla già deficitaria dotazione ordinaria".
Questa dotazione complessiva dovrà servire per definire gli organici delle scuole di ogni ordine e grado, compresi quindi gli istituti superiori dove, per il prossimo anno scolastico, ci sarà un aumento di 500 studenti in più: in pratica 31 classi in più (dati della Provincia di Modena).
"Con le scarsissime dotazioni di docenti che il ministero ha autorizzato agli uffici scolastici territoriali come quello di Modena per garantire tutte le discipline negli istituti superiori, non rimane altra alternativa se non quella di ridurre il numero di docenti alla primaria per aumentare, comunque di poco, quelli delle secondarie di secondo grado. Questo comporta, come effetto sulla scuola primaria, una perdita di ben 39 posti di docenti e il quasi azzeramento dei posti per l'insegnamento della lingua inglese da parte dei docenti specialisti e la riduzione dei posti per il potenziamento".
"Si tratta di un quadro desolante e di fatto, se non ci sarà una modifica dei criteri per il calcolo degli insegnanti necessari per far funzionare le nostre scuole, allora è ragionevole ipotizzare che per il 2023/24 si avrà un ulteriore taglio di posti di docenti di scuola primaria in vista dell'introduzione dell'insegnamento di Educazione motoria anche dalle classi quarte (che oggi ne sono invece ancora escluse) e dell'ulteriore e già previsto incremento degli studenti nelle scuole secondarie di II grado. Tutto ciò ha inevitabilmente un impatto negativo sotto il profilo pedagogico, didattico e in prospettiva futura rischia di non soddisfare le richieste di tempo pieno delle famiglie che in questi anni nella nostra provincia, pur in presenza di un progressivo calo demografico degli alunni della primaria, ha registrato un costante aumento. Sulle superiori invece questi interventi non risolveranno affatto il problema delle classi numerose, che continueranno a rimanere tali, con ricadute sulla qualità dell’offerta formativa".
"Quello del Ministero è in pratica il gioco delle tre carte, che prende in giro i cittadini e penalizza la scuola, gli studenti e le famiglie. Al ministro chiediamo una riflessione seria e un passo indietro sui proclami accompagnato da investimenti veri- concludono- Ai parlamentari e alle istituzioni del territorio un invito a farsi carico di questa denuncia e intervenire in maniera concreta".
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