Da aspirante medico a Chef: Carlotta Lolli la cuoca cresciuta tra mattarelli e frutteti
di Francesca Monari
Una bella storia di imprenditoria giovanile quella della ventottenne modenese che poche ore dopo aver accantonato la lettera di ammissione alla Facoltà di Medicina, si è ritrovata Allieva della Scuola Internazionale di Cucina Italiana a Colorno. Oggi è una nota ‘chef digitale’ e il volto della ‘cucina a domicilio’ modenese.
Nel 2016, dopo un periodo di formazione presso un Ristorante stellato sito nella campagna lombarda, complice il desiderio di rientrare in Emilia, ha aperto la partita iva e non si è mai più fermata. Il suo non è un lavoro ma un sogno diventato realtà.
Il suo segreto? Competenza e personalità!
Il suo imprinting alla cucina ha radici ben più profonde dell’inizio degli studi ad Alma. Cresciuta con una nonna emiliana, tra mattarelli e frutteti, è stato inevitabile innamorarsi dell’ambito food. E da brava nativa digitale, per far incontrare il “buono al bello” non ha potuto fare a meno di coniugarlo con il Web. Web e social sono il suo pane quotidiano, il luogo in cui racconta la sua cucina, scrive ricette, scatta foto e gira video.
Basta guardare qualche foto e viene già l’acquolina in bocca!
Tra una cena al ristorante e il food delivery a casa esiste una terza opzione ed è quella dello chef a domicilio; ci racconti come funziona?
“In genere chi decide di fare un evento con me ha voglia di regalarsi e vivere un’esperienza diversa. Insieme al cliente scegliamo il menù che si adatta meglio all’occasione, il resto è compito mio. Al cliente rimane il “duro” compito di godersi la serata e gli ospiti!
La mia è una cucina fatta di menù che seguono le stagioni, che sia menù di terra di mare o vegetariano. Disponibili anche menù etnici e di cucina internazionale”
Fai tutto da sola?
“In cucina, all’atto pratico della preparazione e impiattamento, sono sempre io: Carlotta che lava, taglia, cuoce e impiatta. Al momento del servizio, della messa in scena, però, c’è al mio fianco Federico, compagno di vita e di attività. Lui si occupa del servizio a tavola e mi dà anche un gran supporto morale!”
Quanto è importante educare al buon cibo oggi?
“Importantissimo per me! Saper mangiare bene, inteso come saper scegliere ingredienti di qualità, rispettarli e avere sempre una buona base vegetale, è fondamentale per stare bene. Non tutti, purtroppo, sanno come mangiare bene davvero: c’è chi si ferma alla questione “gusto” e pensa sia abbastanza, chi vorrebbe fare di più ma non ha le basi. A scuola non si imparano i fondamenti dell’alimentazione sana e consapevole e, soprattutto, le buone prassi di igiene alimentare. E’ un peccato perchè penso siano temi importanti e interessanti anche per i più piccoli, oltre a essere quel “semino” da piantare per crescere individui curiosi e desiderosi di fare scelte di qualità”
Sarà questo modo nuovo e diverso di vivere l’ospitalità ad avere la meglio in futuro?
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