Cispadana, lettera del Coordinamento ai soci di Autobrennero: “Quale ragione a monte della scelta autostradale?”
Attraverso una nota stampa, il Coordinamento cispadano NO autostrada – SI strada a scorrimento veloce rende noto di aver inviato una lettera ai soci, sia pubblici che privati, di Autobrennero. Di seguito, il comunicato stampa diffuso dal Coordinamento e il contenuto della lettera:
“Nei giorni scorsi il Coordinamento ha inviato ai soci, sia pubblici che privati di Autobrennero, la lettera allegata per mettere in evidenza l’assurda scelta di contribuire alla realizzazione della Cispadana in forma autostradale. Assurdità anche economica visto il risultato dell’analisi del PeF che sconfessa le rosee previsioni economiche fatte negli anni, da parte di interessati commentatori, mettendo in evidenza non solo il deficit di bilancio ma che questo era presumibile già nel 2010 all’atto della stipula della convenzione tra Regione e ARC. Il tutto viene poi ulteriormente confermato dalle parole di Cattoni, AD di Autobrennero, che pochi giorni fa, nel rispondere alle proteste degli utenti a causa dei cantieri sulla A22 e del blocco del transito di merci attraverso il Passo del Brennero da parte dell’Austria ha dichiarato: “…. e comunque il futuro trasportistico è su rotaia” (in allegato). Ecco allora porsi di nuovo l’interrogativo, che il Coordinamento mette in risalto da oltre un decennio, del perché di tanto accanimento da parte dei vertici politici regionali sull’opera autostradale. Costosa, che non risponde alle esigenze del territorio a differenza della strada a scorrimento veloce e, con sempre più evidenza, fuori da ogni contesto trasportistico futuro come si può ben supporre dalle parole di Cattoni”.
Lettera:
“Con la presente sono a inviare il documento di analisi del PEF dell’autostrada Cispadana elaborato internamente dal Coordinamento cispadano NO autostrada – SI strada a scorrimento veloce. L’analisi mette in evidenza molteplici criticità sulla corretta previsione economico-finanziaria del PEF in oggetto e pone altrettante domande sul come, sia nel 2010 (anno di stipula della convenzione Regione E.R. e ARC), ma soprattutto nel 2018, sia stato possibile redigere un PEF in evidente contrasto con le più elementari regole, secondo noi, per siffatte valutazioni.
Le nostre valutazioni portano ad ipotizzare che l’opera autostradale, oltre a non essere un’opera che risponda alle esigenze del territorio interessato a differenza di una soluzione come alcuni tratti già esistenti di strada extrarbana cat. C1 ed essere in totale contraddizione con la scelta operata invece da Reggiolo a Parma di completamento sempre della strada extraurbana cat. C1, rischi di diventare “un pozzo di San Patrizio” dal punto di vista finanziario con ripercussioni economiche gravi nel tempo per tutti i soggetti coinvolti ed in particolare per quelli che a vario titolo sono soci di Autobrennero S.p.A..
Quello che non è comprensibile, ed è per questo che poniamo gli interrogativi, è perché i soci di Autobrennero S.p.A., che detiene il 51% di ARC, si sono “imbarcati” in una situazione che lascia, sotto certi aspetti, increduli. A maggior ragione quando si constata che negli ultimi anni si è accentuato l’impegno di Autobrennero per una diversa struttura trasportistica nell’ambito del “corridoio del Brennero” alla luce della prossima apertura del secondo tunnel ferroviario del Brennero e di conseguenza di una vera e propria rivoluzione trasportistica che prevede il potenziamento ferroviario Brennero-Verona (presumibile poi la continuazione almeno fino a Bologna e oltre come da progetto TEN-T), la ultimazione di piattaforme intermodali e la realizzazione di nuove, l’acquisizione di rilevanti quote societarie di importanti operatori del trasporto ferroviario in ambito nazionale ed europeo.
Dunque quale ragione, per noi irrazionale, sta a monte di questa scelta in un tempo di futuro ravvicinato di sensibile riduzione del traffico, merci e persone, su gomma per le lunghe distanze? Una possibile ragione prettamente “politica” di scambio è sufficiente a legittimare una scelta autostradale quando oltretutto si aprono, per le ragioni esposte precedentemente, nuove opportunità (vedi “nodo” ferroviario di Poggio Rusco o comunque sulla tratta che attraversa l’Area Nord della provincia di Modena, del potenziamento della tratta Parma-Poggio Rusco e di quella Ravenna-Ferrara-Poggio Rusco) di sviluppo intermodale, come evidenziato anche da NOMISMA nel convegno tenutosi a Medolla presente anche l’A.D. Cattoni, e conseguente opportunità economiche rilevanti e di lungo termine?
Convinti della necessità di un confronto sulle problematiche e opportunità esposte siamo a sottolineare la nostra disponibilità per un proficuo confronto nelle sede e nei tempi a voi più consoni ma anche con la consapevolezza che il fattore tempo sia importante per non perdere questa grande opportunità di sviluppo economico compatibile con le indicazioni dettate dalla U.E. e inserite nel PNRR. In attesa di vostro riscontro sono a porgere, a nome di tutto il Coordinamento, distinti saluti.
Silvano Tagliavini portavoce del Coordinamento”.
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