Sanità. Rinnovato il contratto nazionale per 8mila modenesi
MODENA- È stata firmata mercoledì 15 giugno, a Roma, la preintesa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro 2019–2021 della sanità pubblica.
L’accordo interessa quasi 8 mila lavoratori modenesi del comparto (per la precisione, 4.588 dell’Azienda Usl e 3.297 dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria) tra i quali infermieri, tecnici di radiologia, amministrativi, ostetriche e ricercatori: solo per citarne alcuni.
“Con questo contratto nazionale si apre una nuova stagione di valorizzazione e riconoscimento del lavoro di quanti operano in un contesto delicato, messo a dura prova dall’emergenza pandemica – dichiara Alfonso Bracigliano, sindacalista della Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale – L’accordo ci consegna un contratto innovativo che adegua i tabellari e riscrive il sistema di classificazione, passando dalle attuali categorie alle nuove aree, prevede nuovi differenziali economici di professionalità che consentono a tutto il personale nuove opportunità di crescita economica, consolidando contestualmente quanto a oggi acquisito”.
“Il nuovo contratto – continua Alfonso Bracigliano – definisce un nuovo sistema di incarichi in grado di riconoscere competenze e responsabilità, completando quel percorso di innovazione avviato con il precedente rinnovo contrattuale. Inoltre aggiorna il sistema indennitario ampliando la platea dei destinatari, riapre alla possibilità di accesso all’area superiore con selezioni interne, anche in assenza del titolo di studio previsto per l’accesso dall’esterno in particolare per il personale del ruolo amministrativo, tecnico e socio-sanitario, definisce nuovi diritti, consegna nuove opportunità alla contrattazione decentrata”.
“Siamo all’inizio di un percorso che richiede di essere completato nei prossimi mesi con un piano di assunzioni che stiamo sollecitando anche a livello regionale. Deve consentire non solo il turn over, ma anche il superamento del precariato attraverso la stabilizzazione delle centinaia di lavoratori che da anni a Modena assicurano servizi indispensabili. Infine – conclude il sindacalista della Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale – siamo impegnati nell’adeguamento dei fondi contrattuali (il salario variabile del lavoratore), fermi al 2018”.
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