Lavoro irregolare e illegale. Cgil: “Una realtà in grave crescita, anche in Emilia-Romagna”
Eccezionale reato per la gravità ed estensione delle colpe, ben evidenziate dall'atto della Procura di Modena, ma da non confondere assolutamente con la parola eccezione. Purtroppo sono reati sempre più diffusi e radicati nel lavoro promosso da un'imprenditoria sempre più disponibile a irregolarità, sfruttamento ed illegalità, che sono crescenti a livello nazionale, ma anche nei nostri territori, sempre più colpevoli e a ridosso del triste podio nero"- scrive Franco Zavatti, Cgil Modena/Coordinamento legalità.
"Trascorso il Ferragosto, oltre alla rabbia per i tanti danni sociali commessi dall'imprenditore mirandolese, abbiamo potuto sfogliare il pesantissimo Report dell'INL-Ispettorato Nazionale del Lavoro, sugli esiti ispettivi dell'anno passato. Una relazione pesantissima sul riscontro del lavoro irregolare, non certo per le 257 pagine di dati e valutazioni, ma per gli esiti di una preziosa vigilanza ispettiva che a livello nazionale è entrata in circa 85 mila imprese, rilevando irregolarità nel 69% dei casi e con un durissimo incremento che si scarica sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori: un anno appena trascorso che ha visto un +17% nelle irregolarità previdenziali/pensionistiche e un ben +42% per illeciti assicurativi!- prosegue Zavatti- Ispezioni preziose, che dovranno crescere rinforzando gli organici degli ispettori, che hanno determinato la tutela concreta a 172.000 lavoratori, dei quali ben il 26% erano "occupati in nero".
Lavoro nero in Emilia-Romagna
L’Emilia-Romagna si riconferma sul podio nazionale delle regioni che più beneficiano delle utili attività di "incontri e formazione", promossi dagli Ispettorati provinciali e rivolti ad imprenditori, alle loro associazioni e consulenti.
- Molto significativo che se in tutta Italia si sono svolte 525 di tali iniziative preventive, ben 95 l'INL le ha tenute nella nostra regione: siamo cioè la 1° regione e... Modena la 1° provincia.
- Un podio per niente onorevole che vede l'Emilia-Romagna con gli imprenditori scoperti colpevoli di lavoro irregolare/illegale, già "predisposti" alla conciliazione legale nel 92% dei casi! Come dire, coltivo il lavoro nero e se vengo scoperto e denunciato, ho già dato ordine al mio consulente di chiedere la scorciatoia della conciliazione.
- Una nostra regione che nella tabella riportante i "tassi di irregolarità riscontrati" ci vede al 62,5% e al di sopra della media nazionale, superando Campania, Lazio, Piemonte e Puglia.
- I settori produttivi che in Emilia-Romagna presentano il più elevato tasso di irregolarità nel lavoro, sono così riportati: Trasporto e Magazzinaggio con il 74,2%; poi Servizi, Ristorazione e Alloggi intorno al 73%; attività Immobiliari con 72,7% e, proprio in Emilia, il 62,3% nell'Industria manifatturiera.
- I reati sul lavoro più "moderni", quali le "illecite esternalizzazioni" e soprattutto "distacchi transnazionali" fittizi/fasulli, che si basano su pratiche illegali per la delocalizzazione, anche verso Paesi stranieri, di pezzi di impresa e con evidenti "impatti negativi sui diritti dei lavoratori". Ebbene, tali violazioni dove sono prevalentemente concentrate? Dopo Campania, Lombardia e Veneto c'è subito l'Emilia-Romagna.
- Il Report evidenzia il riscontro delle imprese che sfruttano il "ricorso fittizio alle tipologie contrattuali, dei tirocini formativi e dell'apprendistato". Tali violazioni si concentrano in Sardegna per il 25% e subito al 2° posto in Emilia-Romagna col 24,5%!
- E le coop fasulle/spurie? Le ispezioni hanno riscontrato a livello nazionale un tasso di irregolarità del 69%. In Emilia -Romagna questo tasso vergognoso sale al 72% delle coop visitate!
Rilevando il 33,9% di lavoratori irregolari e con una fuga di ben 3,96 milioni sui mancati versamenti previdenziali.
- Nelle ispezioni con verifiche mirate ad accertare l'irregolare utilizzo nelle imprese delle particolari prestazioni previdenziali, quali ammortizzatori sociali e forme di sostegno al reddito, l’Emilia-Romagna è al pessimo 1° posto, seguita da Lazio, Lombardia, Campania.
Dati pesanti che colpiscono l'intera società emiliano-romagnola, la nostra sana economia e la legalità, perché spingono alle truffe evasive fiscali e, a seguire, al riciclaggio, aprendo porte agli investimenti malavitosi e mafiosi.
L'attuale campagna elettorale dovrebbe concentrarsi ben di più su questi pezzi neri di realtà, specie in questi nostri territori.
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