Ponte Vecchio di Finale Emilia, l’ex sindaco Palazzi: “Promesse disattese dopo un anno di governo”
FINALE EMILIA - L'ex sindaco di Finale Emilia e attuale capogruppo della Lega nel Consiglio comunale di Finale Emilia, Sandro Palazzi, interviene in merito alla questione relativa ai lavori sul ponte Vecchio:
"Un anno di governo o meglio 100 giorni + 265 (i calcoli come sono soliti fare loro) di imbarazzante governo della sinistra finalese ricolmo di promesse disattese ma che sono servite per illudere i cittadini Finalesi che hanno creduto in questa armata brancaleone della politica. Senza infierire troppo sulle tante questioni che questa attuale amministrazione sta sistematicamente ingarbugliando e disattendendo, desidero affrontare la questione del ponte Vecchio perché mi sembra emblematica e molto importante. Durante gli ultimi 3 anni della mia amministrazione, partendo da zero, avevamo completato tutta la fase di progettazione necessaria per terminare il farraginoso iter della ricostruzione, dal progetto di fattibilità fino al quello esecutivo. Dal momento in cui abbiamo ottenuto i fondi “a piano” (si dice così per indicare la spendibilità delle risorse assegnate), per il consolidamento della struttura da post sisma 2012, abbiamo potuto procedere e non prima in quanto le risorse assegnate nel 2016 non erano disponibili e non si potevano spendere come stabilito da un’ordinanza del Commissario Bonaccini. A maggio 2018 con una Ordinanza Commissariale Regionale viene approvata l’allegato «C1» attestante la congruità della spesa per un importo pari ad euro 341.000 (erano 270 mila e la amministrazione Palazzi ha ritenuto necessario integrare con ulteriori 70 mila euro). Mancava solamente la cosiddetta “congruità economica” che solo la ReR, la struttura Regionale può rilasciare, cosa che ha fatto questa primavera. A questo punto avrebbero dovuto espletarsi le formalità della gara di appalto per dare avvio ai lavori di cantiere. E promesse su promesse il ponte vecchio è ancora chiuso. Sembrava che lo aprissero dopo due mesi dall’inizio del mandato e che la causa della chiusura fosse determinata dalla incompetenza di Palazzi, poi ad agosto 2022 e poi ancora avevano annunciato che i lavori partissero ai primi di settembre 2022, prima dell’inverno, e purtroppo subiranno un ulteriore ritardo a causa della leggerezza con cui si opera su una struttura strategica per la nostra comunità, che aspetta con ansia da lungo tempo. Si è optato per una ditta “osservata speciale del Tribunale. È vero che la CENTRALE UNICA DI COMMITTENZA fornisce attività di centralizzazione delle committenze, ma il disciplinare lo presenta l’Ente che è anche il mandante e stazione appaltante e in quanto tale ha il DIRITTO/DOVERE di controllo l'attività della CUC che viene pagata dal Comune stesso con una convenzione annuale. Così fino al 6 di ottobre, non si potrà partire con i lavori, a causa della sospensione dell’attività della ditta “osservata speciale” dal Tribunale. Ma è mai possibile che tra tante ditte disponibili si sia scelta quella con problemi giuridici? È alla CUC di Novellara che si devono addossare le colpe di questa situazione irreale e che sta assumendo i connotati di un’autentica farsa, oppure la causa è da attribuire all’inerzia di una amministrazione incompetente? E se il 6 di ottobre la ditta in questione non potrà avere il nulla osta per eseguire i lavori, quanto tempo si dovrà ancora perdere per assegnare l’incarico alla ditta che si è classifica al secondo posto? E poi quando aprirà il cantiere? Durante l’autunno/inverno con le immancabili piogge e piene di stagione? Le spiegazioni del primo cittadino non reggono; invece di promettere, promettere, promettere, come ha fatto in campagna elettorale, dovrebbe avere rispetto dei cittadini e agire con umiltà verso la Città, dire la verità senza inganni, ammettere le difficoltà che inevitabilmente impediscono il raggiungimento dell’obiettivo nei tempi previsti e ammettere umilmente le proprie responsabilità; si guarda invece alla perenne ricerca di consenso anche se le elezioni amministrative sono finite da un anno e quelle politiche da pochi giorni. A concentrarsi sulle cose meno importanti ma più visibili e disinteressarsi delle questioni serie, come il PONTE VECCHIO, si finisce, speriamo tutti, come il PD a livello nazionale. “Historia Docet”"
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