Luce staccata da giugno, comunità Sinti di Mirandola protesta davanti alla Prefettura
MIRANDOLA - Risale allo scorso 14 giugno l'intervento delle forze dell'ordine al campo nomadi di Mirandola, in seguito ad un provvedimento dell'Amministrazione comunale, per sospendere la fornitura di energia elettrica al campo, dove risiede da 26 anni la comunità Sinti mirandolese e, in particolare, la famiglia Lucchesi.
“Il provvedimento – aveva spiegato a giugno l’assessore alla Sicurezza del Comune di Mirandola, Roberto Lodi – si è reso necessario causa le gravi condizioni di insicurezza – certificate dal sopralluogo dei Vigili del Fuoco – venutesi a creare e che avrebbero potuto aggravare ulteriormente la situazione mettendo in pericolo prima di tutto i residenti di quello che ormai si è trasformato in un piccolo ed insicuro “ghetto”".
Ora, a distanza di oltre quattro mesi dalla data in cui è stata staccata l'energia elettrica, nessuna soluzione alternativa è stata trovata; per questo, la comunità Sinti di Mirandola ha organizzato per la giornata di ieri, martedì 25 ottobre, un presidio di protesta davanti alla Prefettura di Modena, chiedendo un incontro col prefetto:
"Chiediamo al Prefetto di Modena di riceverci e intervenire con urgenza perché la fornitura elettrica, interrotta dal sindaco di Mirandola nella microarea, venga immediatamente ripristinata per motivi di emergenza umanitaria”, spiega la comunità Sinti.
Altro tema di discussione, l'eventuale sistemazione della comunità in un'altra area cittadina, ipotesi più volte ventilata, ma mai concretizzata. Quando alle famiglie della comunità Sinti mirandolese venne concesso il terreno dove tuttora risiedono, nel 2013, l’Amministrazione comunale di Mirandola fece sottoscrivere alle famiglie un accordo che prevedeva un percorso di 3 anni (dunque fino al 2016) di superamento della microarea con progetti abitativi. "Questo percorso non c’è mai stato - denuncia la comunità Sinti - e dopo la scadenza del patto nessuno è mai intervenuto in nessun modo con proposte e progetti individuali per superare “il campo”.
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