Ospedale Mirandola, il sindaco Greco: “Vogliono chiudere il punto nascite”
MIRANDOLA - Sulla questione punto nascite dell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, interviene, attraverso una nota stampa, il sindaco Alberto Greco, che denuncia una situazione di progressivo isolamento che avrebbe come epilogo - secondo l'Amministrazione comunale mirandolese - la chiusura, reparto dopo reparto, della struttura stessa:
“Vogliono chiudere il punto nascite di Mirandola: chi dice il contrario, dall’Ausl sino alla Regione, mente sapendo di mentire, con l’unico obiettivo di prendere tempo – attacca il sindaco Greco. - Per difendere tali strutture servono piani di investimento mirati e politiche di consolidamento e potenziamento, finalizzate ad intercettare professionisti che salvaguardino e ove possibile implementino le competenze attuali. I cittadini devono sapere che non siamo più alle “schermaglie politiche” fra maggioranza ed opposizione cittadina, bensì davanti allo spettro della chiusura del Santa Maria Bianca. Uno smantellamento, evidentemente calcolato con modalità progressiva, che in questi giorni sta coinvolgendo il punto nascite. Non è assolutamente vero che si sia fatto tutto il possibile: non è stato fatto abbastanza. Per Mirandola, a differenza di altri distretti, le risorse non ci sono mai. Questo non è più accettabile: il Comune in questo senso – ne è un esempio concreto il “bonus affitti” destinato agli operatori sanitari - sta lottando in maniera strenua ma completamente isolato. Le importanti risorse stanziate non sono sufficienti per scongiurare un depauperamento progressivo ed è giunto il momento che, chi deve, si prenda le proprie responsabilità se veramente intende salvaguardare i vari reparti e la struttura tutta. E’ falso che i professionisti della medicina – rincara la dose il primo cittadino - non vogliano venire a Mirandola: essi vanno pagati adeguatamente sia per competenza che per merito, e questa volontà, purtroppo non c’è mai stata. Quando le risorse scarseggiano, per una questione di equità, sarebbe bene che i distretti limitrofi partecipassero a tale sofferenza. Nell’Area Nord invece siamo a cospetto di un lento ma progressivo smantellamento del punto nascite con numeri che flettono per scelte di riduzione delle categorie e casistiche di partorienti con dirottamento costante verso il “Ramazzini” di Carpi, esponendo la struttura ad un sempre più concreto rischio chiusura, reparto dopo reparto. La riflessione del sindaco infine, si sposta poi sulle responsabilità del governatore della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il quale, per interposta persona in un incontro con l'assessore alla Sanità della Regione Donini datato giugno 2022, alla presenza del presidente di UCMAN Alberto Calciolari e dell’assessora alla Sanità del Comune di Mirandola, Antonella Canossa, avrebbe garantito un’attenzione particolare e il pieno sostegno al punto nascite di Mirandola. “In tale incontro furono presi impegni precisi e chiediamo che, a tali promesse, seguano azioni vere e concrete. Alla Regione spetta il potere e il dovere di chiedere la deroga, e al contempo sostenerla senza pareri politico/scientifici avversi: vedremo!“.LEGGI ANCHE:
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