Alice Neri, punto per punto quel che sappiamo sulla sua terribile morte
RAVARINO, CONCORDIA - Proseguono, dopo la svolta arrivata nel pomeriggio di venerdì 9 dicembre, con la notizia che il principale sospettato sarebbe un 29enne tunisino fuggito all'estero, le indagini sulla morte di Alice Neri, 32enne di Ravarino trovata senza vita all'interno della propria auto carbonizzata a Fossa di Concordia lo scorso venerdì 18 novembre. Di seguito, il riepilogo di ciò che sappiamo finora, in base a quanto emerso fino a questo momento dalle indagini.
Il principale sospettato: 29enne tunisino fuggito all'estero
Come emerso nella giornata di venerdì 9 dicembre, attualmente il principale sospettato per la morte di Alice Neri sarebbe un 29enne tunisino, Mohamed G. che viveva con una donna - la neosposa greca Liza - a Vallalta di Concordia, a poca distanza dal luogo dove è stato ritrovato il corpo carbonizzato di Alice a Fossa di Concordia. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l'uomo, irregolare sul territorio italiano e oggetto di un decreto di espulsione, sarebbe stato presente nel bar di Concordia dove Alice si era incontrata la sera di giovedì 17 novembre con un collega di San Possidonio per un aperitivo. In seguito, sarebbe salito a bordo dell’auto della vittima, per poi, per un movente e con modalità ancora da chiarire, ucciderla e dare fuoco all'auto per cancellare ogni traccia. L'uomo sarebbe, poi, fuggito all'estero il giorno dopo il delitto: infatti, non si trovava nella propria abitazione quando gli inquirenti si sono presentati per effettuare una perquisizione nei giorni scorsi. Gli inquirenti sarebbero arrivati a lui in seguito all'esame dei filmati delle telecamere presenti nella zona e dei varchi di Concordia. La moglie difende il marito raccontando che sono andati via dall'Italia solo per festeggiare il matrimonio, avvenuto una decina di giorni fa. Il 29enne - si apprende dai giornali locali- ammette di essere stato al bar di Concordia dove si trovava Alice con il collega e di essere poi salito in auto con una ragazza bionda, la sera del delitto. Si sarebbe trattato di un passaggio, lui non la conosceva e non sapeva come si chiamasse. Nella versione del tunisino i due non avrebbero mai parlato poi in auto, lei lo avrebbe accompagnato fino a casa del cugino a Concordia e poi sarebbe finito tutto lì. Questo elemento sembra in contraddizione con il racconto della moglie che al giornale ha assicurato che il marito quella notte ha dormito a casa a Vallalta. Altro elemento contradditorio: il tunisino si troverebbe adesso in Grecia con la moglie. Ma lui stesso avrebbe chiamato la Gazzetta di Modena, ieri, dicendo che si trova in Svizzera e che vuole tornare subito in Italia. Il Resto del Carlino cita poi alcuni non definiti amici di Mohamed che raccontano che con Alice si conoscevano e si frequentavano da un anno. Affermazioni tutte da verificare.Il terzo uomo: intervista a Storie Italiane
Se le indagini sono attualmente concentrate sulla pista del 29enne tunisino fuggito all'estero, fino a pochi giorni fa la pista che sembrava più calda era quella del cosiddetto "terzo uomo", che sembrava poter avere qualche legame con la vicenda legata alla morte di Alice. Sempre nella giornata di venerdì, però, il "terzo uomo", un collega di Alice con cui la donna era entrata particolarmente in confidenza, tanto da parlargli di presunte molestie subite in azienda, ha rilasciato un'intervista in compagnia della moglie (entrambi con volto coperto e voce modificata) alla trasmissione di Rai1 Storie Italiane, da cui emergono diversi nuovi dettagli. Innanzitutto, il "terzo uomo" fornisce una serie di alibi per le giornate di giovedì 17 e venerdì 18 novembre (all'interno dei quali sicuramente Alice Neri è stata uccisa); alibi confermati dalla moglie, che afferma di essere stata con lui in quei giorni. Poi, smentendo di avere avuto una relazione sentimentale con Alice Neri, rivela che nella giornata in cui poi la giovane non ha fatto ritorno a casa (giovedì 17 novembre), la donna aveva in programma di incontrarsi con un ex collega di lavoro (non si tratta dell'uomo con cui si è successivamente incontrata al bar di Concordia) una volta finito il turno. Questo spiegherebbe il "buco" di circa un'ora tra la fine del turno e il rientro di Alice nella propria abitazione di Ravarino nella ricostruzione degli spostamenti della giovane ravarinese. Infine, l'ultimo particolare emerso dall'intervista al cosiddetto "terzo uomo" è quello relativo all'utilizzo, da parte di Alice, di un finto profilo Facebook per mettersi in contatto con lui all'inizio della loro conoscenza, quando cioè la giovane ravarinese era appena stata assunta nell'azienda in cui entrambi lavoravano. Secondo il racconto dell'uomo, infatti, Alice l'avrebbe contattato sul social network utilizzando un profilo falso e fingendo di essere un altro collega appena assunto allo scopo di chiedergli un consiglio sulle procedure da seguire per rientrare al lavoro dopo il Covid. Il "terzo uomo" non si sa spiegare perchè in quell'occasione Alice abbia utilizzato un profilo falso, per poi rivelargli la sua identità solo in seguito.Le molestie sul lavoro
Nel corso delle indagini e delle ricostruzioni giornalistiche nei giorni precedenti alla svolta sul caso, si era parlato anche di molestie sul lavoro che Alice Neri avrebbe subito poco dopo l'assunzione nell'azienda presso cui lavorava. Un collega l'avrebbe, infatti, palpeggiata sui glutei e lei avrebbe immediatamente denunciato questo comportamento al capo reparto, il quale avrebbe subito ammonito il responsabile. Non si sa se il collega in questione sia lo stesso con cui Alice era stata vista litigare, e se sia poi stato lui a la persona che la perseguitava con messaggini e richieste di contatto indesiderate tanto che si era parlato della presenza di uno stalker.L'interrogatorio del marito di Alice Neri
Infine, l'interrogatorio del marito di Alice Neri. Nicholas Negrini ha chiesto di essere sentito dai pm che si occupano del caso ed è stato ascoltato nella giornata di venerdì 9 dicembre. L'incontro è servito innanzitutto per confermare il proprio alibi per le ore in cui la moglie è stata uccisa, quindi per contribuire, insieme agli inquirenti, a provare a ricostruire gli spostamenti di Alice nella giornata di giovedì 17 novembre. “Ha risposto a tutte le domande, resta a disposizione qualora fosse necessario sentirlo nuovamente. Credo che non ci siano ombre sulla sua posizione, mentre trovo che l’ipotesi di un suicidio sia assolutamente da escludere”. Queste sono le parole di Luca Lugari, legale di Nicholas Negrini, al termine dell'interrogatorio in Procura.- Ernesto Carletti, la moglie Antonietta e i due figli Alberto e Maurizio, da una piccola officina nel 1974 a Mirandola, alla concessionaria e ai 6 posti di lavoro di oggi.
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