Mirandolexit, Ganzerli: “Maggioranza trascina Mirandola fuori da Ucman per rifare convenzioni che già aveva”
“Il Centro per le Famiglie, il Centro Antiviolenza, l’Ufficio di Piano, il Sistema Bibliotecario e il Canile intercomunale, rimarranno in comunione con Mirandola, ma gestiti da Ucman e con l’Unione a fare da ente capofila. Il sovranismo dialettale della Lega è solo propaganda”, afferma il capogruppo Pd Mirandola Roberto Ganzerli. La nota:
Il sovranismo dialettale della Lega, che sbaglia il dialetto sui cartelli stradali, ha ridotto la Mirandola Exit alla solita propaganda di governo: cambiare tutto per contare meno sia dal punto politico che amministrativo. Dopo anni passati più con gli avvocati nei tribunali che sul territorio comunale a lavorare seriamente per la città in un periodo di grave crisi, la maggioranza trascina la nostra città fuori dalla cabina di regia dell’Unione dei Comuni per rifare molte delle convenzioni che aveva già in Unione. Il Centro per le Famiglie, il Centro Antiviolenza, l’Ufficio di Piano, il Sistema Bibliotecario e il Canile intercomunale, rimarranno in comunione con Mirandola, ma gestiti da Ucman e con l’Unione a fare da ente capofila.
Poco vale la solita propaganda del rientro dei 39 dipendenti a Mirandola che già lavoravano anche per Mirandola ma che da domani dovrà pagare per intero quando ancora la Polizia Municipale è sotto dimensionata come organico.
Il sovranismo dialettale mette definitivamente per perse tutte le grandi battaglie per Mirandola e il territorio che la circonda: la Cispadana, l’ospedale, il payback, lo sviluppo territoriale, AIMAG e le grandi sfide della sostenibilità ambientale ed energetica sono per la Lega solo argomenti da rinfacciare a chi c’era prima durante i consigli o qualche articolo occasionale per distrarre l’opinione pubblica dal loro immobilismo. L’uscita dall’Unione non renderà i cittadini di Mirandola più felici o più liberi, ma mette un’ombra sul futuro di una città con una ricostruzione delle opere pubbliche post sisma drammaticamente ferma e senza idee per come affrontare complessivamente le sfide economiche, sociali ed amministrative di domani, in un territorio in cui Mirandola sarebbe chiamata per dimensioni e importanza ad essere leader.
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