Terremoto 2012, il 3 febbraio alla Camera convegno sulla ricostruzione dei beni culturali
Venerdì 3 febbraio una delegazione guidata dal presidente dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord Alberto Calciolari e composta da alcuni sindaci della Bassa modenese sarà a Roma, alla Camera dei Deputati, per rappresentare ai parlamentari l’urgenza del territorio colpito dal sisma del 2012 di poter condividere e favorire il percorso di ricostruzione e restauro dei beni culturali presenti nel cratere e danneggiati dal terremoto di dieci anni fa.
Saranno a Roma anche Marco Poletti, presidente del Gruppo Studi Bassa Modenese, Francesco Vincenzi, presidente del Consorzio di Bonifica Burana, Antonio Petralia AD Eurosets. Nel corso dei lavori interverranno Cristina Ambrosini (Regione Emilia Romagna), Enrico Cocchi (Agenzia regionale per la ricostruzione Sisma 2012), Ambrogio Keoma (Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per Bologna, Modena e Reggio Emilia). Sono previsti i contributi su specifici argomenti da parte di Massimiliano Righini, Francesca Foroni, Davide Calanca, Giovanni Maccioni, Claudio Marco Poletti, Letizia Budri, Michele Goldoni.
Nella sala Matteotti di Palazzo Theodoli, presso la Camera dei Deputati, la delegazione incontrerà l’onorevole Andrea De Maria e i deputati dell’Emilia-Romagna per sottoporre ai parlamentari la questione della ricostruzione dei beni culturali danneggiati dal sisma del maggio 2012, che ancora non sono stati restituiti alla comunità.
“Nel maggio del 2012 una terribile sequenza sismica portò distruzione e morte in una ampia porzione di pianura padana compresa tra le province di Modena, Ferrara, Bologna e Reggio Emilia, al confine con la Lombardia ed il Veneto. Si trattava, allora come oggi, di un territorio connotato da una significativa presenza di attività produttive, di ambito industriale ed agricolo, che esprimeva oltre il 2 percento del Pil nazionale.La risposta delle Istituzioni – centrali, regionali e locali -, la tenacia delle popolazioni, il coraggio degli imprenditori hanno consentito di avviare e portare a risultati importanti la ricostruzione. Le scuole e i luoghi di cura sono stati prontamente restituiti, come pure le aziende, che non hanno trasferito i loro stabilimenti se non temporaneamente. Anche il processo di ricostruzione delle abitazioni è ad uno stato significativo. La parte della ricostruzione sulla quale è richiesto ancora ancora molto impegno, è quella relativa al patrimonio monumentale: castelli, centri storici, municipi storici, teatri, luoghi di culto.E non poteva che essere così, trattandosi di una parte di patrimonio che richiede una particolare cura. Resta tuttavia importante rimarcare l’importanza di questo ultimo tratto della ricostruzione, per i valori simbolici e civici di cui è espressione quella parte di patrimonio pubblico che attende di essere restituita alla pubblica fruizione. Per raggiungere quest’ultimo obiettivo occorre ancora uno sforzo importante, che coinvolga la comunità locale e nazionale: istituzioni centrali, regionali e locali, comunità scientifica nazionale e regionale, associazioni che operano sul territorio a favore della valorizzazione dei beni della comunità.Con lo scopo di sensibilizzare ad anzidette finalità, viene promosso un convegno che si terrà venerdì 3 febbraio, ore 15, presso la sala Matteotti di Palazzo Theodoli”.
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