Caso Alice Neri, sui giornali si discute del Dna di Gaaloul sulla tanica
CONCORDIA, RAVARINO - Proseguono le indagini relative alla morte di Alice Neri, 32enne ravarinese trovata carbonizzata all'interno della propria auto data alle fiamme lo scorso 18 novembre nelle campagne di Fossa di Concordia.
Dna di Mohamed Gaaloul sulla tanica di olio esausto?
Secondo quanto riportato nei giorni scorsi da Trc, infatti, tracce del Dna di Mohamed Gaaloul, considerato dagli inquirenti il principale sospettato per l'omicidio di Alice Neri e in carcere dallo scorso dicembre (quando venne arrestato in Francia, prima del trasferimento in Italia) sarebbero state ritrovate su una tanica di olio esausto rinvenuta nei pressi del luogo del rogo della macchina e del corpo della giovane ravarinese. Fin dall'inizio delle indagini, si sospetta che l'olio contenuto all'interno della tanica possa essere stato usato come accelerante nell'incendio che ha coinvolto la macchina e il corpo di Alice Neri, per cui, se la presenza del Dna di Gaaloul sulla tanica fosse confermata, si tratterebbe di una svolta importante nel caso. Sui giornali di questi giorni, però, si è acceso in merito uno scontro tra l'avvocato difensore di Mohamed Gaaloul e l'avvocato della famiglia di Alice Neri. In particolare, secondo il legale di Gaaloul la presenza del Dna del suo assistito sulla tanica di olio esausto recuperata nel luogo del rogo non sarebbe così certa, in quanto gli esami sarebbero ancora in corso: sarebbero, infatti, stati individuati - si legge su "Il Resto del Carlino" - marcatori presenti anche nel Dna di Gaaloul, che dovranno essere ora valutati con un'indagine bio-statistica. Secondo il legale della famiglia di Alice Neri, invece, il Dna ritrovato sulla tanica di olio esausto avrebbe un'altissima compatibilità con quello di Mohamed Gaaloul.La versione degli amici di Gaaloul
A contribuire a rendere ancora più complicato il quadro, poi, sarebbe arrivata la versione di alcuni amici del giovane tunisino, principale sospettato per la morte di Alice Neri: secondo i suoi amici, infatti, Gaaloul avrebbe partecipato ad una grigliata che si sarebbe svolta proprio nelle vicinanze del luogo dove poi è stato ritrovato il cadavere carbonizzato di Alice Neri ad inizio novembre e, in quella occasione, potrebbe essere entrato in contatto con la tanica di olio esausto, già presente in loco, utilizzandola come "sedia" di fortuna.Le analisi su altri reperti
Ulteriori elementi sarebbero, poi, emersi dagli esami effettuati dai periti su altri oggetti ritrovati sulla scena del rogo o appartenenti a Mohamed Gaaloul e al centro degli incidenti probatori degli ultimi mesi: in particolare, si legge su "Il Resto del Carlino", sul reggiseno appartenente ad Alice Neri sarebbero state riscontrate due tracce di Dna, una appartenente ad un Carabiniere che si è occupato delle indagini, ed una che apparterrebbe, invece, ad un soggetto ignoto, non ancora identificato dagli inquirenti, ma che non sarebbe nessuno dei tre indagati (oltre a Gaaloul, risultano tuttora indagati il marito di Alice, Nicholas Negrini, e il collega con cui la donna trascorse la serata antecedente alla propria morte in un bar di Concordia). Inoltre, tracce del Dna di Alice Neri sarebbero state ritrovate sul borsello appartenente a Mohamed Gaaloul e tracce del Dna di Gaaloul sarebbero state rinvenute su una sigaretta elettronica ritrovata nei pressi del luogo del rogo. Per avere certezze riguardanti i risultati delle analisi svolte in questi mesi, occorrerà, però, aspettare la conclusione degli esami da parte di periti e consulenti. LEGGI ANCHE:- Fondazione vittime di reato dell’Emilia-Romagna, un aiuto per la figlia di Alice Neri
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