Siena: “Unione e Mirandola, il sindaco Greco ha aperto le ostilità”
“Unione e Mirandola, il sindaco Greco ha aperto le ostilità”. Così il consigliere comunale di Più Mirandola, Giorgio Siena, commenta la prima iniziativa da presidente della Unione di Greco all’indomani della Mirandolexit, giudicato come “delegittimato dai suoi stessi atti, che a nostro parere dovrà far seguire le dimissioni da presidente della Unione”.
Greco venerdì mattina ha infatti chiamato a raccolta i dipendenti del Comune di Mirandola per una sorta di comizio in cui ha illustrato quello che sarà il loro destino lavorativo nella prospettiva della Mirandolexit. Nessuno sarà licenziato, è il punto fermo della questione. Anzi, si lavorerarà meglio, con più efficenza e azzerando tutto ciò che rende macchinoso il sistema.
La decisione di convocare la riunione tenendo fuori l’assessora al Personale dell’Unione Comuni Area Nord, la sindaca di Cavezzo Lisa Luppi, è stato visto come un pesante sgarbo istituzionale.
Scrive il consigliere comunale Giorgio Siena:
UNIONE E MIRANDOLA: APERTE LE OSTILITA’. Il giorno dopo l’uscita di Mirandola abbiamo già una anticipazione di quello che ci attenderà nei prossimi mesi. Con una procedura unilaterale, da presidente dell’Unione, Greco convoca oggi i dipendenti per parlare dell’uscita di Mirandola, senza alcuna informazione ai sindaci o una condivisione di procedure.
Nei prossimi tempi Mirandola e Unione dovranno incaricare esperti legali di parte per iniziare la fase dell’uscita.
Mirandola procede senza una visione istituzionale corretta e senza il rispetto che si deve alle altre istituzioni pubbliche.
La sola fase istruttoria dell’uscita costerà intorno ai 100.000 euro complessivi per Mirandola e Unione, poiché saranno esperti di pubblica amministrazione a gestire il conflitto fra le controparti.
Dentro a questa battaglia, loro malgrado, i dipendenti coinvolti in un divorzio che hanno appreso dai giornali.
Oggi c’è solo un atto che aiuterebbe a mettere serenità nel passaggio: le dimissioni di Alberto Greco da presidente di una Unione nella quale non ha titolo per esserci e dove lascia un pessimo ricordo.
Sarebbe un gesto di responsabilità, che non ci aspettiamo dal suo gruppo, ma che lui, nella sua posizione di responsabilità, può fare. Lo faccia subito, non ha senso insistere a presiedere una istituzione che non rappresenta, e che non si sente dal sindaco di Mirandola rappresentata.
Dove è avvenuta l’uscita dalla Unione (pochi casi per scelta di giunte di centro destra) è stata fatta sempre con la preoccupazione di non allargare la ferita.
Qualcuno, intanto, sui social esulta con MIRANDOLAEXIT; come bambini che imitano i giochi dei grandi.
Giorgio Siena
Lista civica – Più Mirandola
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