“Abbiamo speso soldi, ci siamo adeguati ma ci hanno chiuso”: lo sfogo del gestore della palestra di San Felice
SAN FELICE SUL PANARO – “Abbiamo speso soldi, ci siamo adeguati ma ci hanno chiuso”: lo sfogo del gestore della palestra di San Felice. Sono parole composte ma amare quelle di Gabriele Gibin, titolare della palestra Body Active, a due passi dalla stazione dei treni, che commenta la decisione del Governo di chiudere le palestre come forma di mini lockdown per prevenire la diffusione del Coronavirus. Le sue parole valgono per i tanti piccoli imprenditori dello sport che come lui, in questi mesi hanno seguito tutte le indicazioni del Governo, tutti i protocolli e le ordinanze, e investito impegno, tempo e denaro per garantire la migliore sicurezza ai propri atleti.
Nel video Gibin li snocciola a uno a uno tutti gli investimenti fatti e le misure di sicurezza prese per adeguare la sua palestra agli obblighi governativi: le barriere in plexigres, la misurazione delle febbre a tutti, i percorsi guidati, il tappetino antibatterico, il distanzaimento imposto, la continua igienizzazione degli attrezzi. E ricorda che appena due giorni fa erano giunte nuove prescrizioni, l’inchiostro della stampante è ancora caldo.
E’ caduto come un fulmine al ciel sereno, quindi la decisione, di far chiudere le strutture sportive. Non risultano casi di contagi o motivazioni scientifiche, nè una motivazione valida. E un controsenso: erano sicure quelle prescrizioni o no? E una domanda: Che abbiamo speso i soldi a fare?
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