Aimi, Platis e Neri (Fi): “Subito gli ispettori del Ministero al Santa Maria Bianca. O c’è una emergenza sanitaria gravissima o, sospettiamo, ci sono dietro logiche di cassa”
Aimi, Platis e Neri (Fi): “Subito gli ispettori del Ministero al Santa Maria Bianca. O c’è una emergenza sanitaria gravissima o, sospettiamo, ci sono dietro logiche di cassa”. Gli esponenti di Forza Italia commentano la notizia della fine della possibilità di partorire all’ospedale di Mirandola fino al 7 gennaio, decisa dopo l’emergere di di diversi casi di positività al Coronavirus tra personale e pazienti che hanno imposto una riorganizzazione del servizio, visto che mancava personale.
“Inutile raccontare che qui in Emilia Romagna va sempre tutto bene. I numeri purtroppo parlano chiaro. Per questo chiediamo l’invio degli ispettori del Ministero al Santa Maria Bianca. O c’è una emergenza sanitaria gravissima e mal gestita o, il sospetto, è che la chiusura del punto nascita sia solo per risparmiare. Forza Italia vuole la verità.”
Non fanno giri di parole il sen. Enrico Aimi, il cons. prov. Antonio Platis e il capogruppo Mauro Neri da sempre impegnati nella difesa del nosocomio mirandolese.
“Se c’è un problema Covid così grave da sospendere l’intera attività di un reparto, bisogna che i carabinieri dei Nas e il Mistero verifichino la reale situazione e la corretta applicazione di protocolli e procedure. I casi sono due: o a Mirandola c’è un’emergenza che la direzione sanitaria non è in grado di gestire o il sospetto è quello di una chiusura per risparmiare fondi tagliando ancora una volta gli ospedali più piccoli e periferici. Se manca il personale significa che l’Ausl ha fallito e che la Regione non ha mantenuto l’impegno di rispettare la deroga ministeriale ottenuta per Mirandola e formalizzata da un documento di Forza Italia, approvato all’unanimità nel Consiglio Ucman. Ancora una volta la sinistra sceglie di risparmiare sulla testa dei cittadini della bassa modenese?
Questa ipotesi non è nuova per la Regione Emilia-Romagna, infatti nella vicina provincia di Reggio Emilia l’Ausl ha chiuso, lo scorso marzo, tutti i punti nascita della provincia lasciando aperto solo quello del capoluogo. Un bel risparmio – incalzano Aimi, Platis e Neri – che perdura visto che da nove mesi, ad esempio, l’ostetricia dell’ospedale di Guastalla è chiusa. Questo modello vuole essere replicato anche in provincia di Modena? Si invia cosi’ con la chiusura ‘natalizia’ del punto nascita? Che ce ne facciamo della neo nomina di un primario solo per il punto nascite di Mirandola se poi non c’è più? La recente alluvione di Nonantola e la conseguente chiusura per svariate ora dei principali ponti di collegamento hanno messo ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, della centralità per l’Area Nord e i suoi 90 mila cittadini di avere un ospedale completo e in funzionante. Solo in questa terra malgovernata dalle sinistre può esserci la contraddizione di avere un distretto biomedicale di fama mondiale che non abbia un nosocomio all’altezza.Sen. Enrico Aimi, capogruppo FI in commissione Esteri al Senato
Antonio Platis, consigliere provinciale Forza Italia
Mauro Neri, capogruppo FI in Ucman
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