Una via per ricordare Primo Luppi, presidente dell’Avis Mirandola per 33 anni
MIRANDOLA - Una via per ricordare Primo Luppi, presidente Avis per 33 anni. La proposta è del Consiglio direttivo Avis Mirandola in occasione del decimo anniversario della morte.
Si legge in una nota dell'Avis:
Inoltrata nei giorni scorsi all’attenzione del sindaco di Mirandola, Alberto Greco, la richiesta è stata approvata all’unanimità da tutti gli organismi direttivi dell’Avis Mirandola “quale dovuto riconoscimento – recita la delibera avisina – all’impegno dedicato da Primo alla promozione del dono del sangue, dei suoi valori di solidarietà, civici ed etici, oltre che di profonda generosità”. Una figura di straordinario valore umano, avisino di infinita sensibilità civile e sociale. Primo Luppi è stato decorato con la croce d’oro (il più alto riconoscimento avisino) per le sue oltre 200 donazioni effettuate. Ha dapprima concorso, come volontario, insieme al presidente fondatore, prof. Lino Smerieri, alla organizzazione e alla gestione delle attività della Sezione Avis Mirandola, poi come presidente, ad estendere e qualificare l’intera attività prelievistica del sangue tanto da posizionare Mirandola, in modo stabile, a livello nazionale, tra i primissimi comuni nella speciale e ambita graduatoria donazioni per numero di abitanti. Di tutto questo, Mirandola e i suoi attuali avisini – recita, infine, la delibera - vogliono rendere testimonianza futura con l’intitolazione di una via all’amico Primo, mirandolese da sempre e per sempre, testimonianza di concreto altruismo, di solidarietà e coesione sociale.La proposta non trova però consenso condiviso a Mirandola. Dalle pagine del Resto del Carlino parla la signora Ada Tabacchi, 84 anni: sui padre, Fernando, e il nonno, Enrico, furono freddati a colpi di mitra il 9 maggio ’45, a guerra finita, assieme ad altri cinque mirandolesi per mano di cinque partigiani. primo Luppi era uno di quei partigiani. Per il leghista Roberto Lodi «è fuori luogo intitolare una via a chi si è macchiato di simili assassinii nei confronti di civili innocenti, e a guerra finita. Esprimo vicinanza alla signora Tabacchi». Il consigliere provinciale di FI Antonio Platis si dice «profondamente amareggiato. La proposta è stata probabilmente avanzata da persone che non sapevano di aprire una ferita antica nella nostra comunità».
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