Prevenzione dei tumori al colon retto: l’attività continua a pieno regime
MODENA- Attività a pieno regime su tutto il territorio modenese: la pandemia non ha fermato e non ferma gli screening dell’Azienda USL di Modena per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori del colon retto. Sono infatti confermati gli appuntamenti per lo svolgimento di tutti gli esami di primo e secondo livello, così come è confermata la possibilità di accedere ai Punti di raccolta per la consegna del campione di feci per la ricerca del sangue occulto.
L’Ausl invita fortemente i cittadini a partecipare al programma di screening (anche in zona rossa gli spostamenti per motivi sanitari sono sempre consentiti), in quanto molti tumori- se identificati precocemente- hanno maggiori probabilità di guarigione, riducendo drasticamente la mortalità.
In particolare, lo screening al colon retto è offerto gratuitamente a uomini e donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni, e prevede l’esecuzione del test per la ricerca di sangue occulto nelle feci.
Marzo è il mese dedicato alla prevenzione dei tumori al colon retto.
“In 15 anni di attività – spiega il dottor Paolo Trande, responsabile del Programma provinciale di prevenzione dei tumori del colon retto – lo screening per la diagnosi precoce e la prevenzione dei tumori del colon retto ha contribuito in maniera determinante a diminuire la mortalità specifica per cancro del colon retto (-30%) e l’incidenza (nuovi casi all’anno) di circa il 31%”.
La fase Covid
A fine 2020 il servizio ha recuperato gli screening di primo livello sospesi durante il lockdown di un anno fa e ha garantito la quasi totalità degli inviti alle persone destinatarie dei controlli gratuiti. Anche l’offerta di colonscopie è riuscita a rispondere alla totalità della domanda da parte dei cittadini. Si è registrato un calo importante, invece, nell’adesione al test per l’individuazione del sangue occulto fecale inviato a domicilio. Il servizio ha rilevato un effetto Covid anche nelle adesioni agli screening di secondo livello, rivolti alle persone risultate positive ai controlli di primo livello: il calo di risposta (- 9%) è da collegare verosimilmente al timore dei pazienti di recarsi in ospedale.
Attività a pieno regime
L’Azienda USL di Modena ribadisce l’importanza di aderire agli screening di primo livello e, in caso di positività, a quelli di secondo livello nell’ottica di un’efficace prevenzione dei tumori. I controlli e le visite avvengono nel totale rispetto delle norme sanitarie vigenti con percorsi specifici e distanziamenti.
L’attività di screening al colon retto è a pieno regime, anche sulle colonscopie, nelle sedi degli ospedali di Modena (Baggiovara e Policlinico), Carpi, Mirandola, Sassuolo, Pavullo e Vignola.
I più letti
Most Read Posts
- Su una Vespa 50 truccata andava a 100 all'ora: inseguimento da film in città
- “Stiamo andando a fare la spesa in due perché uno porta il carrello e l’altro lo riempie”. Sanzionati due coniugi di Concordia.
- Cade con l'auto nel canale e muore, tragedia a San Felice
- Rombano le moto, spunta lei e... le chiede di sposarla. La storia di Beppe e Letizia di Mirandola