Mirandola, con “La lettera” di Paolo Nani prosegue la stagione teatrale estiva
MIRANDOLA- Con "La lettera", ideato e interpretato da Paolo Nani, prosegue mercoledì 7 luglio alle 21.30 al giardino ex Cassa di Risparmio in piazza Matteotti a Mirandola la stagione teatrale estiva dell’Auditorium Rita Levi Montalcini, curata da ATER Fondazione in collaborazione con l’Amministrazione comunale.
Lo spettacolo è liberamente ispirato al libro dello scrittore francese Raymond Queneau "Esercizi di Stile", scritto nel 1947, nel quale una breve storia è ripetuta 99 volte in altrettanti stili letterari. La regia è di Nullo Facchini, coautore del testo assieme a Nani. Una produzione Agidi. Costo unico del biglietto, 10 euro. Il tema de "La lettera" è molto semplice: un uomo entra in scena, si siede a un tavolo, beve un sorso di vino che però sputa, chissà perché, contempla la foto della nonna e scrive una lettera. La imbusta, la affranca e sta per uscire quando gli viene il dubbio che nella penna non ci sia inchiostro. Controlla e constata che non ha scritto niente. Deluso, esce. Tutto qui. La storia de "La lettera" si ripete 15 volte in altrettante varianti come: All'indietro, con sorprese, volgare, senza mani, horror, cinema muto, circo. "La lettera" nasce come studio sullo stile, sulla sorpresa e sul ritmo, che vengono portati all'estremo della precisione ed efficacia comica, nella costante evoluzione dello spettacolo, in replica dal gennaio '92. A febbraio 2017 "La lettera" ha compiuto 25 anni. Dal 1992 questo spettacolo è in perenne rappresentazione ai quattro angoli del globo: l'hanno visto in Groenlandia e in Giappone, in Argentina e in Spagna, in Norvegia e in Italia. Oltre 1800 repliche per questo piccolo, perfetto meccanismo che continua a stupire, anche dopo averlo visto decine di volte, per la sua capacità di tenere avvinto il pubblico alle sorprendenti trasformazioni di un formidabile artista. Paolo Nani, solo sul palco con un tavolo e una valigia di oggetti, riesce a dar vita a 15 micro storie: tutte contenenti la medesima trama ma interpretate ogni volta da una persona diversa; nell'arco di 80 minuti non lascia un attimo di respiro, inchioda lo spettatore, lo seduce con una raffica di sorprese dal ritmo sfrenato e bislacco e lo fa in un modo unico, alla Paolo Nani. Imitarlo è impossibile. Perché non si smette mai di ridere per tutta la durata dello spettacolo? Viene da chiedersi. La risposta sta nella incredibile precisione, dedizione, studio e serietà di un artista che è considerato a livello internazionale uno dei maestri indiscussi del teatro fisico.
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