Emilia-Romagna un “po’ più verde”: oltre 630mila alberi già piantati grazie a ‘Mettiamo radici per il futuro’
MODENA- L’Emilia-Romagna diventa ogni giorno un pò più verde.
Con l'arrivo della Giornata nazionale degli alberi, domenica 21 novembre, sono già oltre 630mila gli alberi piantati grazie alla campagna regionale ‘Mettiamo radici per il futuro’. La seconda fase dell’iniziativa, che prevede la distribuzione gratuita di 4,5 milioni di alberi, i migliori progetti dei Comuni per costruire boschi urbani e il grande piano di rinaturazione del fiume Po, finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, sono i temi illustrati sabato 20 novembre dall’assessora regionale all’Ambiente e presidentessa di Aipo Irene Priolo, in occasione di “Un Po più verde”: l’evento che si è svolto a bordo della motonave Stradivari e che, partito dal porto turistico di Boretto (Reggio Emilia), ha viaggiato lungo l’asta del grande fiume. All’iniziativa hanno partecipato anche il segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po Meuccio Berselli e il direttore dell’Agenzia interregionale per il Po Luigi Mille. “Domenica 21 novembre è la giornata nazionale degli alberi, un appuntamento importante che la Regione festeggia con una serie di eventi sul territorio- sottolinea Priolo- Il primo anno di ‘Mettiamo radici per il futuro’ è stato un successo. La grande risposta, non scontata, da parte di cittadini, associazioni, enti e istituzioni dimostra la sensibilità dell’intera comunità regionale, che ha capito bene la portata di questa sfida e fa squadra per contribuire a raggiungere gli obiettivi di questo progetto”. Mettiamo radici per il futuro e bando riforestazione urbana Dopo i 590mila nuovi alberi piantati nel corso della prima fase della campagna che prevede, entro il 2025, 4,5 milioni di alberi in più - uno per ogni abitante dell’Emilia-Romagna - la seconda fase, partita lo scorso 1^ ottobre conta già 140mila nuove piantine ritirate. Si tratta di specie per lo più autoctone e che i 22 vivai accreditati distribuiscono gratuitamente a enti locali, scuole, associazioni e singoli cittadini. Nell’ambito di questa iniziativa si inserisce anche il bando regionale per la riforestazione urbana che ha l’obiettivo di sostenere i Comuni nella realizzazione di fasce boscate e boschi urbani permanenti, attraverso l’utilizzo di specie autoctone, più performanti nell’assorbimento dei principali agenti inquinamenti atmosferici e a elevata resilienza nei confronti dei cambiamenti climatici e degli stress ambientali. In particolare, il primo bando ha finanziato, con più di 1 milione di euro, 68 interventi di riforestazione urbana presentati da 41 Comuni. E all’inizio del 2022 sarà pubblicato un secondo avviso. I migliori progetti sono stati premiati nel corso della mattinata. Ad aggiudicarsi il primo posto è il Comune di Savignano sul Rubicone (Forlì- Cesena), secondo classificato il Comune di San Lazzaro di Savena (Bologna) e terza posizione per il Comune di Collecchio (Parma). Sono state inoltre individuate e premiate tre best practice di piantumazione: l’ampliamento del bosco di Porporana a Ferrara, il progetto del Bosco Didattico della S.a.Ba.r. (Azienda Servizi Ambientali Bassa Reggiana) nel Comune di Novellara (RE) e la Biblioteca degli Alberi del Comune di Fidenza (PR). Il Po, un ecosistema del futuro Dagli alberi nelle città al grande piano per la riqualificazione del fiume Po. Durante l’evento, infatti, sono state anche presentate le linee generali del progetto di rinaturazione dell’area Po, finanziato con 357 milioni di euro dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Si tratta dell’intervento per la tutela della biodiversità e il ripristino ambientale più significativo del Pnrr, che mette insieme le regioni Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto. Il Programma d’azione sarà definito entro la prossima primavera, la progettazione entro la fine del 2023 e la realizzazione dei lavori entro luglio 2026. “Il Po è la più grande infrastruttura idraulica italiana- continua l’assessora Priolo- che attraversa ben quattro regioni, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto che è allo stesso tempo risorsa idrica e fonte di energia rinnovabile. Ora ci troviamo di fronte a una grande sfida, a un’enorme opportunità per la riqualificazione del nostro più importante fiume e non possiamo lasciarcela sfuggire. Per farlo stiamo mettendo in campo una visione di lungo termine che mette a sistema sicurezza idraulica, biodiversità, bellezza paesaggistica, turismo e mobilità sostenibile”. E in questa visione si inserisce appieno la Ciclovia turistica Vento, il più grande progetto di mobilità dolce del nord Italia, del valore di 182 milioni di euro, di cui 25 per il tratto dell’Emilia-Romagna, Vento collega, con 700 km di percorsi, anche Piemonte, Lombardia e Veneto. Un’opera che coniuga temi strategici, dalla sostenibilità ambientale alla mobilità sostenibile, dalla valorizzazione del patrimonio ambientale e paesaggistico, al turismo esperienziale. Il percorso costeggia infatti diversi tratti del Po e chi lo attraverserà potrà visitare borghi e aree protette unici, con ricadute positive sull’economia regionale e buone opportunità occupazionali. Dal Ministero delle Infrastrutture sono infine stati stanziati 150 milioni di euro per migliorare la navigabilità di merci e persone lungo l’intero sistema idroviario padano-veneto. Anche in questo caso le Regioni Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia e Piemonte hanno fatto squadra e realizzato un programma condiviso per gestirli al meglio, migliorando i flussi commerciali, turistici e, di conseguenza, la mobilità sostenibile via acqua.
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