Chi sarà il nuovo capo dello Stato? L’appello di Anpi, Arci e Cgil: “Chiediamo una personalità forte”
MODENA- "La scelta del prossimo presidente della Repubblica è un atto cruciale per il Paese, ancora attraversato dalle pesanti conseguenze della crisi economica e pandemica. La sua elezione non riguarda solo il Parlamento e i rappresentanti delle Regioni, chiamati a svolgere una doverosa azione di mediazione e conseguenti trattative tra le forze politiche, al fine di individuare la candidatura capace di raccogliere il più ampio consenso"- questo l'incipit dell'appello che Anpi, Arci e Cgil hanno rivolto a parlamentari e rappresentanti delle Regioni per l'elezione di un presidente della Repubblica che "costituisca un un sicuro riferimento istituzionale della Repubblica, per riconosciuta statura etica e morale".
"L’elezione riguarda tutti i cittadini e le loro molteplici forme di aggregazione e di rappresentanza democratica. Riguarda chi in questi ultimi difficili anni ha perso il lavoro, le famiglie che si sono impoverite appesantendo il quadro delle diseguaglianze che flagella il Paese, le imprese costrette a chiudere. Ma riguarda anche i lavoratori che nella pandemia hanno assicurato assistenza sanitaria e sociale talvolta a prezzo della propria vita, chi ha continuato a investire e a produrre, chi ha cantato dai balconi “Bella Ciao” per non sentirsi soli e unirsi nella solidarietà, chi ha assunto la responsabilità personale e collettiva di vaccinarsi, superando legittime incertezze e paure, accettando restrizioni alla propria libertà di movimento. A questa grandissima parte del Paese chiediamo agli elettori del prossimo presidente della Repubblica di guardare, ascoltandola. Così ha fatto Sergio Mattarella, infondendo coraggio nei passaggi più duri, facendo sentire vive e vicine le istituzioni più alte della Repubblica, intervenendo con determinazione per sanare le incertezze e le divisioni della politica. Grazie a lui e a chi nelle istituzioni locali, regionali e nazionali ha saputo con lui dare senso allo spirito di servizio allo Stato. Questo patrimonio di valori non può essere disperso o strappato, ma va rafforzato. Richiamiamo il Parlamento e i rappresentanti delle Regioni a operare una scelta unitaria, non di parte, non divisiva. Chiediamo sia scelta una personalità forte nei suoi principi democratici e antifascisti, non solo enunciati, ma concretamente vissuti nel suo percorso di vita pubblica e privata. Una personalità che costituisca un sicuro riferimento istituzionale della Repubblica, per riconosciuta statura etica e morale. Una personalità che abbia dimostrato rispetto per tutte le istituzioni democratiche e sia fermo custode dei fondamentali principi della Costituzione. Una donna o un uomo a cui guardare per affrontare insieme le sfide che tutto il Paese ha davanti".
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