Cartelli in dialetto a Mirandola, per quel pasticcio si sono spesi più di 37 mila euro
MIRANDOLA – Cartelli in dialetto a Mirandola, per quel pasticcio si sono spesi più di 37 mila euro. A rivelarlo è dall’opposizione, Marco Azzolini del Pd, che spiega che 37.798,58 euro è il totale dell’investimento sostenuto dal Comune di Mirandola per la fornitura e posa della cartellonistica stradale che prevedeva il rinnovamento dei cartelli di inizio e fine centro abitato, l’inserimento dei cartelli con le scritte in dialetto e il conseguente adeguamento dei pali e dei plinti.
Nelle intenzioni della giunta leghista, si voleva valorizzare l’identità locale, ma nei fatti si è toppato su più fronti.
- A San Martino Spino si è sbagliato il nome della frazione, attribuendogli quel San Marted da Bass che si usa venti chilometri più in là.
- A Cividale, Zividal in dialetto, il cartello fa una via di mezzo con l’italiano e inventa un “Sivdal”.
- Mortizzuolo, Mursol in mirandolese, sui cartelli è diventato Mursùal, come nel vernacolo del paese a fianco.
- A Ponte San Pellegrino e a Mortizzuolo Il Comune di Mirandola si annette poi le intere frazioni spacciandole come tutte Mirandolesi mentre invece fanno parte anche del Comune di San Felice.
Anche le descrizioni di borghi e frazioni sarebbero da rivedere: Se quel “Patria del biomedicale” sul cartello di Mirandola poteva essere discutibile, visto che pure Medolla avrebbe qualcosa da dire in proposito, ma in fondo corretto, tanti hanno storto il naso per quel “Capitale del cocomero” di San Martino Spino, che, per carità, di angurie ne fa di buonissime ma non è certo la sola in zona.
E quel l’”antico sotterraneo tra la Motta e il castello dei Pico” di Zivdal? Non è mai esistito, è solo una leggenda.
Scrive il segretario del Pd Marco Azzolini:
“I cartelli in dialetto come simbolo identitario all’ingresso dei paesi” sono una manovra dell’amministrazione mirandolese che ha fatto discutere chiunque, dai più anziani ed esperti di dialetto ai più giovani o ai “forestieri” che faticano a comprenderlo.Quanto ci è costato? 37.798,58 Euro. Questo è il totale dell’investimento sostenuto dal Comune di Mirandola per la fornitura e posa della cartellonistica stradale che prevedeva il rinnovamento dei cartelli di inizio e fine centro abitato, l’inserimento dei cartelli con le scritte in dialetto e il conseguente adeguamento dei pali e dei plinti.“Soldi spesi bene perché sono un mezzo identificativo per la collettività”, così dicono. Io qualche dubbio in merito ce l’ho, ma forse ho una visione molto diversa sul futuro di questo territorio.Le lamentele sulle scritte in dialetto non sono mancate, non solo sull’effettiva utilità, ma soprattutto sugli errori, che ci sono rivelati numerosi e notevoli. Ci sarebbe da dire: “almeno i fùsan giust!!!”Tra emergenza sanitaria, aumento dei costi dell’energia, e una terribile guerra in corso….spendiamo una cifra importante in cartelli che alla fine risultano sbagliati???Qua non è solo politica, è questione di usta. E da noi si sa: dell’usta ne serve sempre
