Discarica, il sindaco Poletti: “Fallimento colpa solo di Palazzi. Confidiamo nel procedimento penale”
Il sindaco di Finale Emilia Claudio Poletti interviene sulle polemiche dopo la bocciatura, da parte del consiglio di Stato, del piano per bloccare l'apertura della discarica di Finale Emilia. Per la Lega emergono così le responsabilità del Pd che si rimangia la parola data in campagna elettorale, ma Poletti mette in chiaro che gli errori tecnici che hanno portato alla bocciatura (il ritardo nella presentazione delle carte) sono tutte da attribuire all'ex sindaco leghista Sandro Palazzi.
Scrive Poletti:
Quella che arriva dal Consiglio di Stato è una sconfitta pesante, ma che viene da lontano. Ratifica errori che, anche se commessi in buona fede, l’organo giudicante ha ritenuto tali senza possibilità di appello. Cosa dire? Che probabilmente si è persa l’occasione di chiudere il discorso sulla discarica. E di questo l’unico che deve assumersene la responsabilità è l’ex sindaco Palazzi. Perché quegli errori sono frutto del suo operato. Punto. Lega e Palazzi possono sbraitare quanto vogliono sul PD, su di me, sulla mia giunta: ciò che il Consiglio di Stato ha sancito senza più possibilità di appello sono solamente gli errori dell’ex sindaco Palazzi nel ricorso al TAR. E non c’è altro da aggiungere. Per quanto riguarda l’approvazione da parte del Consiglio Regionale del Piano Rifiuti che contempla la discarica di Finale Emilia, ci rammarichiamo del fatto che le osservazioni arrivate da noi e dalle forze politiche e civili finalesi non siano state sufficienti a fermarne il percorso. Non è facile essere equilibrati intervenendo su questo tema. Le nostre sensibilità sono sicuramente diverse da quelle di chi risiede a Piacenza o a Rimini e anche le valutazioni su un impianto di quel genere, probabilmente, cambiano in funzione della distanza a cui ci si trova. È inevitabile. Su questo tema le istituzioni coinvolte svolgono ognuna il proprio ruolo: quello di pianificare spetta alla Regione, al Comune resta la possibilità di rimarcare il proprio disaccordo e opporsi alla realizzazione della discarica per i motivi ormai noti (la localizzazione non idonea, la dimensione, la collocazione in zona esondabile e alluvionale, a elevata criticità idraulica e a rischio sismico, l’accessibilità e la viabilità non compatibili con il transito di mezzi pesanti, l’incremento dei livelli di inquinamento presenti e di quelli indotti dall’aumento del traffico). Restiamo quindi fermamente convinti che realizzare una discarica in quel sito sia un errore strategico e materiale. Continueremo a spiegare perché lo riteniamo un errore e lo faremo finché sarà possibile. Intanto aspettiamo l’esito del processo penale ancora in corso che per il momento tiene in stand by l’entrata in funzione della discarica e che ci auguriamo possa decretarne il definitivo stop.
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