Haemotronic. L’azienda presenta appello, ma deve risarcire
MEDOLLA- In seguito alla richiesta avanzata dalla Haemotronic Spa di sospensione degli effetti della sentenza di primo grado della condanna del tribunale civile di Modena– che aveva quantificato in un milione e mezzo di euro il risarcimento a favore dei parenti dei due giovani operai morti nel crollo del capannone di Medolla il 29 maggio del 2012, durante il sisma- la sezione civile della Corte d’Appello ha sospeso la condanna solo in parte: ha confermato quanto liquidato ai genitori dei due giovani- che andrà pagato al cento per cento- e ridotto al 50 per cento delle somme riconosciute in favore dei fratelli e dei nonni.
L’appello di Haemotronic- si legge sul Carlino- si basava su due aspetti: l’erroneità della sentenza di primo grado- in quanto Haemotronic non avrebbe colpa per quanto accaduto- e il pericolo reale nel fatto che se gli eredi incassassero il risarcimento difficilmente Haemotronic potrebbe recuperare quanto pagato, trattandosi di soggetti non abbienti.
Ma secondo i giudici l’appello presentato dall’azienda non non sarebbe del tutto solido, da qui la decisione di non sospendere: l’azienda deve pagare il cinquanta per cento oltre alle spese legali a nonni e fratelli, il cento per cento ai genitori.
Per i parenti del 24enne Biagio Santucci i giudici avevano deciso per un risarcimento di circa un milione di euro per la madre, i fratelli e altri familiari.
Per la morte del 33enne Giordano Visconti era stato stabilito un risarcimento, per la madre e il fratello di mezzo milione di euro.
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