Colibrì di Eurosets è il più leggero dispositivo salvavita, supera il test del soccorso in montagna
Nelle giornate del 16-17 marzo, all’interno del comprensorio sciistico del Monte Cimone, si è svolta l’esercitazione interforze denominata “Montagna e soccorso in appennino: stato dell’arte con lo sguardo al futuro”. Tra gli obiettivi vi era una prova di fattibilità di utilizzo dell’ECMO (ExtraCorporeal Membrane Oxygenation, tecnica per la circolazione extracorporea impiegata per la rianimazione) in alta quota.
Per far ciò è stato impiegato Colibrì, il più leggero dispositivo salvavita, prodotto dall’azienda di Medolla (MO) Eurosets, in grado di sostituire temporaneamente la funzione cardiaca e polmonare di adulti, bambini e neonati. Si tratta di una tecnologia innovativa, indicata all’uso in diverse applicazioni terapeutiche, tra cui la rianimazione cardiopolmonare extracorporea (E-CPR) in caso di arresto cardiaco, l’ossigenazione extracorporea a membrana (ECMO) e il supporto circolatorio meccanico (MCS). Si ipotizza che un intervento tempestivo con l’impiego di questo genere di dispositivo in caso di arresto cardiaco possa aumentare la percentuale di sopravvivenza dal 5%-10% fino al 60%. Le sue dimensioni minime, l’ergonomia ottimale e la possibilità di essere collocato all’interno di uno speciale zaino indossabile, munito anche di gancio verricellabile, ne permettono il trasporto in modo estremamente agevole ovunque si trovi il paziente, rendendo così Colibrì il sistema più versatile nel suo ambito applicativo.
I responsabili degli enti coinvolti nella simulazione hanno collaborato nel costruire uno scenario di soccorso realistico, simulando un mancato rientro al rifugio di tre scialpinisti. Tra questi, un paziente con grave ipotermia, in arresto cardiocircolatorio. Per soccorrerlo sono intervenuti la squadra di Soccorso Alpino con un infermiere, il Soccorso Alpino Guardia di Finanza, la FISPS Emilia Romagna Soccorso Piste Cimone, i Carabinieri Sciatori. Il paziente è stato valutato e sono iniziate le manovre rianimatorie; dopo aver posizionato il monitor con sonda esofagea per rilevare la temperatura interna e il massaggiatore automatico, è stata contattata la centrale operativa per l’attivazione dell’ECMO Team in stazionamento alla base elisoccorso di Bologna. Eseguita l’intubazione orotracheale per garantire l’attività respiratoria, i soccorritori sul campo hanno predisposto il trasporto verso il Punto Medico Avanzato (PMA) per effettuare il rendez-vous con il team dell’elisoccorso di Bologna. Giunti all’interno del PMA il paziente è stato collegato al Colibrì per essere infine elitrasportato in Rianimazione all’ospedale Maggiore di Bologna.
“Per quel che riguarda la prova di fattibilità nell’utilizzo della macchina salvavita, il risultato è stato positivo – commenta Oscar Santunione, coordinatore FISPS Soccorso Piste Cimone –. È fondamentale un’équipe adeguatamente preparata e con le giuste competenze. Il sistema di soccorso organizzato che si è creato negli anni in questa zona dell’Appennino ha dimostrato che la sinergia tra i vari enti è strategica, riconoscendo ad ognuno di questi le proprie competenze e responsabilità. Questo ci permette di fornire la giusta tipologia di soccorso in base all’emergenza. La formazione degli operatori all’interno delle proprie istituzioni rimane decisiva ma, in aggiunta, eventi come quello organizzato sul Monte Cimone permettono di collaborare e migliorare sempre di più. Ringrazio chi ha reso possibile questa esercitazione”.
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