Finale Emilia, due dipinti del Duomo ritrovati negli Stati Uniti
FINALE EMILIA- Sono approdati negli Stati Uniti due importanti frammenti della pala d’altare (opera di Camillo Filippi, della scuola di Dosso Dossi) che alla metà del ‘500 ornava l’altare maggiore del Duomo di Finale Emilia: un "pezzo" a Tucson- in Arizona- e un altro ad Amherst, nel Massachusetts.
"Dal 1937 i due dipinti hanno attraversato l’oceano!"- spiega al Carlino spiega Marcello Toffanello, storico dell’arte, di recente nominato direttore del Museo di Casa Romei a Ferrara che sarà uno dei protagonisti della serata dedicata al Duomo di Finale e al suo restauro.
Sull’altare maggiore del Duomo di Finale, nel 1772 venne collocata una tela raffigurante i Santi Filippo e Giacomo (a cui è intitolata la parrocchia), opera di Giovanni Mussati. Ma prima, nel ‘500, quando il Duomo venne (ri)costruito, era presente un’altra pala. «Viene citata in una nota di Roberto Grossi (1877), ispettore onorario per le Belle Arti, che ho letto anche in una trascrizione di Piero Gigli – spiega Toffanello – La tavola sull’altare raffigurava il Cristo Risorto e i due apostoli Filippo e Giacomo: Grossi riferiva un’attribuzione a Dosso Dossi. L’opera venne poi tagliata in tre pezzi: uno con il Redentore, gli altri due con gli apostoli».
E sono proprio questi a essere arrivati fin negli Stati Uniti. Come? Secondo quanto riportato dal Carlino, nel 1937 i due dipinti erano nella disponibilità dell’antiquario Alessandro Contini Bonacossi che li vendette al magnate e filantropo americano Samuel H. Kress, proprietario di una catena di negozi, che costituì una delle più eccezionali raccolte d’arte statunitensi. Alla sua morte, molti dipinti furono donati alla National Gallery di Washington, altri furono attribuiti a istituzioni culturali delle città in cui avevano sede i suoi punti vendita.
Il San Giacomo di Finale Emilia andò al Mead Art Museum del College di Amherst, mentre il San Filippo partì per la chiesa episcopale di S. Philip’s in the Hills di Tucson.
«Gli studi hanno permesso di affinare l’attribuzione. I dipinti sono opera di Camillo Filippi, figlio di Sebastiano e padre di Bastianino che poi realizzò altri meravigliosi quadri per Finale», aggiunge sempre al Carlino lo studioso. Ma non è l’unico ‘mistero’ legato ai tesori finalesi. Sempre nella nota di Grossi venivano citati anche dipinti che Garofalo avrebbe realizzato per gli Agostiniani: una pala raffigurante San Nicola da Tolentino sarebbe stata posta sull’altare della chiesa del Seminario. Ma di queste opere si sono perse le tracce: «Eppure il ritrovamento dei frammenti della pala del Duomo – conclude Toffanello – lascia sperare che, prima o poi, si possa arrivare a rintracciare anche altri pregiati dipinti».

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