Mirandola, il Coordinamento Cispadano No Autostrada risponde all’assessora Canossa
MIRANDOLA - Attraverso un comunicato stampa, Silvano Tagliavini, a nome del Coordinamento cispadano NO autostrada – SI strada a scorrimento veloce, risponde alle parole dell'assessora alle Politiche sociali, alla Salute, a Diritti e Mobilità, del Comune di Mirandola, Antonella Canossa:
"Suscitano una certa sorpresa le affermazioni fatte dall’assessora Canossa della Giunta comunale di Mirandola, conosciuta in altra circostanza, in occasione della presenza in questi giorni del sottosegretario Costa nel territorio del biomedicale. Il parificare la risposta che può dare una infrastruttura stradale, stiamo parlando della Cispadana, di tipo strada a scorrimento veloce o autostrada è quanto di più “semplicistico”, per usare un eufemismo, di fronte alla evidente differenza. Una strada extra-urbana diventa cerniera tra tutte le realtà produttive e abitative presenti togliendo traffico dai centri abitati mentre l’autostrada no. Sorprende che Canossa parli solo dell’esigenza di Mirandola e non di tutto il territorio (il resto è territorio di serie “B” ?) che l’infrastruttura stradale deve servire e che va da Reggiolo a Ferrara. Sorprende che quando si parla di punto di arrivo si citi la A22 e non invece anche la A13. Sorprende ancora di più perché ancora una volta si pensa ad una infrastruttura autostradale per colmare il deficit di collegamento del comparto biomedicale verso il centro-Europa quando tutta l’impostazione europea, ma non solo, è funzionale al trasporto ferroviario per le medie e lunghe distanze il che fa pensare ad una mancanza, da parte non solo di Canossa, di visione strategica in questo settore così determinante in un mercato globale. A fronte anche del potenziamento, messo in atto dalla Regione, della tratta ferroviaria Ravenna-Ferrara-Poggio Rusco che di fatto determina una palese inutilità di una infrastruttura autostradale. Per non parlare poi del fatto che Mirandola è attraversata da uno dei più importanti assi ferroviari italiani: Bologna-Verona-Brennero su cui, all’apertura del secondo tunnel ferroviario del Brennero prevista tra il 2025 e il 2026, bisognerà obbligatoriamente caricare le merci se si vorrà transitare per il confine alpino. Non parliamo poi dell’importanza del porto di Ravenna per quanto riguarda tutto il mercato del sud-est asiatico. Comprendiamo l’esigenza dell'assessora di “sostenere” la posizione della maggioranza politica che amministra Mirandola ma, e ci permettiamo di dare un suggerimento non richiesto, siamo anche convinti che non sia questo il modo migliore".
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