La storia di “Bella Ciao” in un docufilm alla Fermata 23 di Camposanto
CAMPOSANTO- E' prevista per venerdì 22 aprile, alle 20.45, la proiezione del docufilm "Bella Ciao- una canzone di libertà": all'associazione Fermata 23 di Camposanto.
Il docufilm, patrocinato dall'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia), è co-prodotto da Millstream Films and Media ed Ala Bianca Group srl, con la regia di Andrea Vogt.La distribuzione del documentario è affidata a Lilium Distribution.Bella Ciao è la vera storia del canto popolare più famoso al mondo, cantata dai partigiani della Brigata Maiella (Abruzzo) e della Brigata Garibaldi (Marche) - i primi ad aver mixato melodie tradizionali a nuove parole patriottiche - cantata al Festival della Gioventù democratica a Praga nella versione partigiana, riscoperta poi in Italia e resa celebre dal Festival di Spoleto del 1964: dove si cantò anche una Bella Ciao in versione “mondine”.Con l'aiuto di etnomusicologi e studiosi, quali lo storico Cesare Bermani- esponente di una tradizione di ricerca basata sull'utilizzo delle fonti popolari- il documentario indaga le radici più profonde della canzone, rintracciando l'origine della melodia in canti popolari piemontesi e trentini, risalenti alla notte dei tempi.Tante le testimonianze raccolte: l'intervista a Fausto Amodei, cantautore e musicologo, il primo che nel '63 rielaborò, trascrisse e registrò il copyright della versione partigiana di Bella Ciao; l'icona della musica popolare italiana, Giovanna Marini, protagonista dello spettacolo ‘Bella Ciao' del Nuovo Canzoniere Italiano a regia Roberto Leydi e Filippo Crivelli, divenuto leggendario a seguito della rappresentazione al Festival di Spoleto del 1964 a causa del clamore suscitato che contribuì ad aumentare la popolarità della canzone.Ancora, il contributo di Stefano Arrighetti, presidente dell'Istituto Ernesto de Martino, il più grande archivio d'Europa sulla canzone popolare, sociale e di lotta; di Paolo Pietrangeli, regista, scrittore, autore di “Contessa” l'inno del '68 cantato nelle piazze da operai e studenti; di Álex Pina, produttore televisivo, sceneggiatore, regista televisivo e scrittore spagnolo, nonché showrunner della famosa serie “La casa di carta”, che ha ripreso e rilanciato il brano a livello mondiale.Altri interventi - di Gianfranco Pagliarulo, Eduardo Carrasco, José Seves, Carole Amiel e Valentini Livi (moglie e figlio di Yves Montand), Skin e Cristiano Godano, leader dei Marlene Kuntz - arricchiscono i contenuti del film.
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